In tutti gli sport per le donne le competizioni prevedono percorsi o distanze ridotte nella maggioranza dei casi, ma per i premi si sta cercando di uniformarli.
Sembra che la FCI sia rimasta indietro un giro e non solo loro.
News Annunciati gli iscritti di Milano-Sanremo e Sanremo Women
- Creatore Discussione BDC-MAG.COM
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Sembra che la FCI sia rimasta indietro un giro e non solo loro.
E' evidente che non hai capito molto di quanto ho scritto.Non capisco perchè si ostinino a pedalare quando dovrebbero stare a badare ai figli e alla casa
L'indignazioneh (termine ormai abusatissimo nel mondo social) vera dovrebbe essere per la disparità di trattamento economico nei lavori "normali", quelli che vengono svolti dalla quasi totalità degli iscritti a questo forum e non per i premi di due gare ciclistiche diverse.
Al solito, ormai non è più possibile avere un pensiero diverso che non sia uniformato a quello che il mainstream dice o non dice di seguire, senza prendersi tonnellate di critiche (o di me**a).
Non mi pare: le donne che praticano sport di squadra giocano sullo stesso campo dei colleghi uomini. Nel tennis, chi vince il torneo, addirittura addirittura, gioca lo stesso numero di partite degli uomini (eccezion fatta per i casi particolari di classifica bassa / provenienza dalle qualificazioni). A proposito di tennis, come mai le donne giocano anche gli slam al meglio dei 3 set e non al meglio dei 5 come i colleghi uomini?
Ho capito, e sono assolutamente d'accordo con te...anzi io farei in modo che pagassero pure l'iscrizione, come alle granfondo
Dove andremo a finire
uno che tira fuori il discorso sul "mainstream" già la dice lunga, e non vado oltre
Al solito, non è più possibile avere un pensiero diverso ed esprimere una legittima opinione senza essere tacciati di essere uniformati al 'mainstram', al 'woke' o ad altre simili fantasie letterarie...
Mi é rimasto un quasi nella tastiera, infatti nel ciclismo le tapper/gare sono più corte, appunto nel tennis giocano al meglio dei 3 set, nell'atletica corrono i 100 ostacoli (con ostacoli più bassi) e non i 110, giavellotto, peso e disco pesano meno, nel basket la palla é più piccola, etc...
Per carità, farò e faremo a meno di leggere il tuo pensiero.
Confrontati sui contenuti anzichè essere mosso solo dall'indignazione.
Non sono fantasie letterarie, bada bene.
Personalmente ho solo espresso una opinione e, anzichè avviare un dibattito confrontandosi sui contenuti, il commento più profondo, se così possiamo dire, è stato di carattere sarcastico e volto allo scherno nei miei confronti.
Vorrei davvero capire: in soldoni (è proprio il caso di dirlo...), dobbiamo quindi essere tutti d'accordo sul fatto che uomini e donne per questa gara debbano avere lo stesso trattamento economico e mostrare sdegno nei confronti di UCI e FCI che hanno avallato questa differenza di montepremi?
Per me sono fantasie letterarie; anzi, a guardar bene, oggi il 'mainstream' va da tutt'altra parte.
Comunque non mi pare sia stato nulla di diverso da un esprireme le proprie (legittime) opinioni, sia pure in tono sarcastico... oppure il sarcasmo va bandito?
Personalmente, finchè non si scade nell'offesa personale, nell'insulto, nell'attacco ingiustificato, e ci si limita ad un civile scambio di opinioni, non ha senso richiamare i termini immaginifici di cui sopra.
Per il resto, non mi pare che i premi siano stabiliti né dall'UCI né dalla FCI, ma dagli organizzatori; e non penso che né UCI né FCI abbiano alcun potere di sindacare su questo argomento, a meno che i regolamenti, stabiliti dall'UCI (che vigila sull'applicazione degli stessi) un domani prevedano delle norme che oggi, evidentemente, non ci sono.
Spiegami nel dettaglio perchè dobbiamo tutti indistintamente essere d'accordo.
Di nuovo, ognuno deve essere libero di esprimere la propria opinione.
Io ho fatto notare come, per me, uomini e donne non debbano avere lo stesso trattamento economico per questa gara e mi è stato risposto sarcasticamente come è meglio che le donne restino in cucina a cucinare (o roba simile). Non mi è parso di aver detto questo.
Tornando al topic, stando al regolamento dell'edizione maschile che trovi qui, in base all'articolo 16 (pagina 40 del pdf) i premi sono stabiliti secondo i massimali stabiliti da UCI e FCI. Chiaramente decisi dagli organizzatori, certo.
"I premi della gara corrispondono al massimale stabilito dalla U.C.I. – F.C.I. e al valore che l’organizzazione mette a disposizione dell’A.C.C.P.I. per la ripartizione agli associati e/o ai deleganti"
Perchè essere tutti indistintamente d'accordo su qualcosa che, ripeto, è diverso tra uomo e donna, significa essere letteralmente fascisti del pensiero.
Nel tuo lavoro, accetteresti che una donna venisse pagata quanto te pur lavorando meno ore?
Altra opzione, mettiamo che sei un agente di commercio che più lavora e più guadagna: accetteresti che una donna prendesse le tue stesse provvigioni pur portando un giro di affari inferiore al tuo?
Disclaimer: ho fatto l'esempio della donna visto che mi sto rivolgendo ad un uomo; vale chiaramente lo stesso a parti invertite.
Anche se dovessi essere l'unico a scriverlo condivido al 100% ciò che ha affermato motogpdesmo16
art.3 della nostra Costituzione, art.2 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Mi sa che siamo completamente fuori strada e fuori contesto: tu davvero pensi e ritieni che io abbia scritto che le donne sono degli esseri umani inferiori rispetto agli uomini?
Al tempo stesso, ritieni sarebbe giusto far percorrere alle donne 21 tappe di giro d'italia, altrettanto di tour de france e di vuelta.
Pensa che stronzi quelli di RCS (per il giro donne) e di ASO (per tour de france femme e vuelta feminina) che fanno percorrere loro solo 8-9 tappe...
Appunto, ognuno deve essere libero di esprimere la propria opinione.
Anche se dissente dalla tua.
Senza dover tirare in ballo il mainstream ed altre fantasiose creature letterarie.
Per il resto, seguendo il tuo ragionamento, Fiandre e Roubaix maschili dovrebbero quindi avere dei premi inferiori alla Sanremo in quanto gare più corte?
Ultima modifica:
la parità non significa obbligare le donne a fare esattamente ciò che fanno gli uomini se ci sono diversità fisiche che lo impediscono (e viceversa)