Inizia domenica il Tour de France Femmes, otto tappe in totale, con un percorso che sembra fatto apposta per portare Nostra Signora delle Volate, Lorena Wiebes, in giallo fino ai Pirenei.
La campionessa europea, che quest'anno è ulteriormente cresciuta ed ora può dire la sua anche su percorsi impegnativi (come ha dimostrato nella tappa di Canelli del Giro), ha a disposizione le prime sei tappe, piatte o 'accidentate' per far valere la sua superiorità negli sprint, e poi assistere alla lotta per il primato tra la compagna di squadra Demi Vollering ed Annemieke van Vleuten nelle ultime due tappe, con la scalata al Tourmalet ed una crono finale di 22,6km.
Possibili sorprese potrebbero giungere anche nella quarta tappa, da Cahors a Rodez, dalla lunghezza piuttosto inusuale in campo femminile, di ben 177,5km.
Se i primi due gradini del podio sembrerebbero già assegnati, resta apertissima la lotta per il terzo, con tante possibili concorrenti; per quanto visto finora nel corso della stagione, la Juliette Labous in forma Giro avrebbe a parer mio le chances migliori (sperando che ELB si sia ripresa dalla caduta, e che Marta Cavalli ritrovi il passo dei giorni migliori sui Pirenei).
Rientrano Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini dopo i brutti infortuni patiti in primavera, buono il blocco azzurro della UAE con Persico, Magnaldi, Consonni e Gasparrini (la ragazza potrebbe farci una bella sorpresa, secondo me); altre azzurre in gara Vieceli (Israel), Cecchini (SD Workx), Paladin (Canyon), Barbieri (Liv), Confalonieri (Uno-X), Malcotti (HPH), Sanguineti (Lidl), Borghesi (EF), A. Fidanza ed Arzuffi (Ceratizit) e Alzini (Cofidis).
Visto il percorso, squadre attrezzate con tante velociste e passiste veloci, e soprattutto tante donne di esperienza; relativamente poche le giovani, sono solo una ventina le U23 in lizza per la maglia bianca.
In particolare, non c'è nessuna delle 'ragazzine terribili' provenienti dal ciclocross (van Empel, van Anrooij, Pieterse, che pure qualche settimana fa era stata data per presente, Vas, Schreiber, Z. Backstedt), così come non ci saranno van der Duin, Fisher-Black, Shackley, Wollaston, Bradbury, la sfortunata Niedermaier e nemmeno Gaia Realini. Pfeiffer Georgi (DSM) non dovrebbe faticare troppo a portarsi a casa la maglia di miglior giovane.
ps: ho scritto un'inesattezza, Pfeiffer Georgi è già nell'anno dei 23, quindi non può correre per la maglia bianca, per la quale la lotta resta quindi aperta.