Allora, non mi sono dileguato ma per un paio di giorni sono stato fuori per lavoro, peraltro camminando un bel po' in montagna, cosa che mi da meno fastidio che pedalare se con zaino leggero.
Ho letto tutta la discussione sulle gare.
Come ho detto più volte io sono arrivato alla bici tardi e come attività complementare a quella mia prevalente, almeno ai tempi. Nel mio flusso di attività alternavo attività aerobiche a quelle più di forza, e quindi mi serviva una attività aerobica che compensasse nei periodi in cui facevo più attività di forza; ovviamente questo comportava che nemmeno ci pensassi ai tempi a competizioni senza nessun ragionamento ideologico a riguardo.
Le attività alpinistiche rientrano per principio nella categoria "mi alleno per superare il mio livello precedente e fare quella salita che prima non riuscivo a fare", o agonismo sopratutto (ma a volte non solo) con se stessi. Una filosofia da cui difficilmente riesco a separarmi.
Ammetto che c'era stato un periodo, intorno alla nascita di mio figlio, che per forza maggiore pedalavo molto e avevo anche pensato di provare una GF. Avevo addirittura fatto la visita sportiva, ma poi non ho trovato quella combinazione di tempo voglia positiva e il momento è passato.
Una cosa che mi aveva dissuaso è un elemento ripetuto da
@VADABRUT , ovvero la totale assenza di esperienza in gruppo e il rischio di diventare un pericolo ambulante; avrei dovuto trovare un amico (che non ho) che mi facesse da chioccia e mi spiegasse sul campo come comportarmi, a partire dal codice di gesti per segnalare i pericoli.
Poi però sotto un certo livello non è proprio il caso, per cui mi do obbiettivi come la x salita sotto un x tempo o poter fare l'Y itinerario che mi spaventa.
Questo non lo trovo criticare chi fa scelte diverse, visto che fortunatamente il valore dell'umanità sta nelle differenze. Del resto non canto al karaoke, non vado a ballare, non guardo il festival di sanremo, non amo i centri commerciali e questo però non mi rende migliore di chi apprezza e fa o segue queste cose.
Martedì quando ho provato a salire al galibier mi è piaciuto trovare finalmente molto altri ciclisti, anche qualcuno ben più forte di me cui ogni tanto ciucciare la ruota (un gruppo di cuneesi mi ha tolto per un bel pezzo il vento contrario anche se stavo alla loro ruota con una certa quale difficoltà), quindi la mia solitudine è più per comodità che per spirito snob.
Quello che sopporto meno sono gli agonisti del piffero lungo la strada; ricordo un episodio di qualche anno fa sul mio itinierario standard di inizio stagione (casa- susa- casa); io di solito quando esco mi sento dire "caro vedi di non far tardi" il che trasforma le mie uscite in delle crono in cui bene o male do sempre quello che ho, poco o tanto che sia. Quel giorno incontro un gruppone squadra con un LEADER MOLTO FORTE, di persone che ne avevano in teoria più di me ma forse per un chilometraggio ben maggiore andavano un po' più piano. O, sto a ruota per un po', poi mi scoccio e li supero. Non lo avessi mai fatto, alla prima salitina il leader ha palesemente lavato l'onta scattando, superandomi, e poi mettendosi davanti a me più piano per aspettare gli altri. Ma chca***, ma su una strada pubblica potrò anche andare al ritmo che voglio, e anche se più scarso andare più di te se devo arrivare presto a casa ?
Adesso gare ? Mah, non so se avrò voglia dello sbattone di cercare una gara, fare la visita, capire se devo iscrivermi ad una squadra, etc ... forse preferisco un happening tipo il dolomiti bike day, in cui posso incontrare persone, chiaccherare, fare il ritmo con chi ne ha come me, ma non mi trovo a dover gestire la gara. Ah, la più vicina a casa è la gf del sestriere, che sostanzialmente comincia con una discesa dove mi troverei in imbarazzo serio e anni fa mi dicevano che ne capitavano di tutti i colori, oltre ad una salitona che non so se oggi come oggi terrei.
Oggi qui piove dubito farò qualche cosa.