L'unica uscita è quella perl' approvvigionamento alimentare con deviazione all'edicola. Passo la giornata tra i lavori domestici: sto riparando di tutto anche quello che non ne ha bisogno, vernicio bagni, pulisco i pavimenti con Vaporella, ho rimesso in funzione tutte le sveglie, anche quelle che svegliavano mio nonno. Cerco disperatamente di resistere ai biscotti, anche se integrali, a Netflix, ai solitari e partite a scacchi col computer (perdo sempre e non mi piace perdere), alle discussioni con mia moglie, a guardar fuori dalla finestra. Sto leggendo come non mi capitava neppure da studente, provo a scrivere qualche racconto di viaggi in bici che invierò a qualche rivista e se va bene ne ricaverò una sella. Pedalo sui rulli fini a raggiungere un grado di depressione al limite della crisi di identità, sto mirando al tapis roulan di mia moglie e alla cyclette di mia suocera. Ho pulito la bici anzi le bici comprese le MTB dei figli: luccicano e non sono state mai così silenziose. Ma non so più cosa fare. 24 ore son tante, troppe da passare in casa, ma sento di dover avere rispetto per gli altri e contribuire, x quanto posso, a far finire questo brutto momento. resito e resto in casa.