Bici e Coronavirus: ciclisti restate a casa, pedalate sui rulli, evitate cadute, lo impone la legge e il buon senso. Vi spieghiamo perché
Oggi sui profili social del Comitato Provinciale FCI di Monza è stata pubblicata una lettera che fa un po’ più di chiarezza sulle ultime disposizioni imposte in merito all’emergenza epidemiologica da Coronavirus (COVID-19) dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 8 marzo 2020 (leggi il decreto qui:
https://www.slideshare.net/Palazzo_Chigi/coronavirus-firmato-il-dpcm-8-marzo-2020), più specificatamente per quanto riguarda anche i ciclisti. Ci sembra significativo proporvi alcuni passaggi anche per rispondere alle richiesti che diversi nostri lettori ci hanno fatto in merito. In sintesi
non bisogna utilizzare la bicicletta, tenendo conto delle disposizioni di legge vigenti nel nostro Paese, e come atto di responsabilità verso tutti.
NO ALLA BICICLETTA IN TUTTA ITALIA – Nella cosiddetta “Zona Classificata Arancione”, che secondo il nuovo decreto che tra poco sarà firmato dal Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte sarà praticamente estesa a tutto il territorio nazionale, l’Italia diventa “zona protetta”, è consentito muoversi solo per
“comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”. Ciò significa che non si può uscire in bicicletta, da domani mattina su tutto il territorio nazionale, né per allenamento, né per divertimento o per semplici spostamenti. L’unica soluzione possibile rimane quella di pedalare sui rulli, per il rispetto della propria salute e di quella altrui.
DOBBIAMO CAMBIARE LE NOSTRE ABITUDINI – Andare in bici, in questo momento, ci espone a ulteriori potenziali rischi di contagio. Quindi, cosa fare? Occorre modificare le proprie abitudini e questo è valido tanto per chi pedala su strada quanto per chi pedala in MTB. Come vale nelle azioni quotidiane di qualunque cittadino italiano. Ci troviamo nel pieno di un’emergenza sanitaria senza precedenti, dobbiamo ciascuno dare il nostro contributo di buon senso e responsabilità, limitare i contatti sociali, restare in casa ed esporci il meno possibile al contagio.
SOSPESE TUTTE LE ATTIVITÀ AGONISTICHE – Per un periodo di tempo che potrebbe estendersi anche oltre la data del 3 aprile 2020 le attività agonistiche sono sospese, quindi con buon senso possiamo dire che sarebbe anche inutile attualmente programmare allenamenti mirati ad un ipotetico inizio di stagione che non potrà avvenire regolarmente. Proprio oggi
il CONI ha preso la decisione di sospendere tutte le competizioni sportive degli sport di squadra, ad ogni livello, fino al 3 aprile 2020, su tutto il territorio nazionale.
PREVENIAMO EVENTUALI CADUTE E INUTILE RICORSO AL PRONTO SOCCORSO – Una eventuale caduta che vi richieda di andare al Pronto Soccorso, oggi, può rappresentare una complicazione non da poco e significherebbe rischiare inutilmente di sovraccaricare ospedali e personale sanitario già al limite. Inoltre, gli sforzi eccessivi potrebbero ridurre per alcune ore le difese immunitarie, cosa che di questi tempi va evitata in ogni modo.
CIASCUNO PUÒ FARE LA SUA PARTE – La cosa di cui dobbiamo essere consapevoli è che ognuno di noi può influire sulla diffusione del virus, riducendola (se si osservano le disposizioni del Governo) oppure amplificandola. È un fatto di rispetto per gli altri come persone prima e ciclisti poi, possiamo fare la nostra parte.
https://www.bicitv.it/2020/03/09/bi...9OpZENgizUCC8Zl6wCowfAtlWIGDLfhjcGjl-JGmChCR4