Io sono tanti anni che mi impegno per la viabilita'. Oltre che in bdc mi sposto in bici anche in citta', ho promosso (all'estero) l'apertura di ciclabili, e non smetto di vantarmi sul forum di aver pedalato per mezzo mondo. Da un lato, la situazione in Italia e' molto triste, perche' sono tanti anni che la questione sicurezza delle strade e' sul tavolo, ma i problemi vengono affrontati solo a parole. Dall'altro, bisogna ammettere che non e' un problema solo italiano, con qualche eccezione in Europa, non e' che il resto dei paesi sia messo molto meglio. E' chiaro che uno che si allena in Belgio o Olanda e viene in Italia, sviene. La cosa triste dell'Italia e' che la situazione sembra molto difficile da cambiare internamente, la cultura dell'auto e' radicata molto profondamente. E' una cultura di autoinvestitura, ci si prende da soli il diritto di utilizzare le strade pubbliche come si vuole. Attenzione, non e' che lo si fa 'illegalmente', spesso si reclama proprio il diritto. Certo non e' cosi' per tutti, ma quante volte ho sentito "mi hanno fatto compra' la maghina, ora me la devono fa parcheggia'".
L'altro capitolo al solito non e' la durezza della pena, ma la sua certezza. Se causi lesioni gravissime ad un dipendente come datore di lavoro, rischi il carcere, l'azienda chiude per un periodo e parecchie persone vanno a casa. Magari e' giusto cosi', ma se causi lesioni gravissime alla guida (parlo di un caso che conosco), ti si alza il premio assicurativo fin quando non cambi auto e quella nuova la intesti a tua moglie, e se dici al giudice che con l''auto ci lavori neanche ti sospendono la patente. Di fatto, e' molto raro (ho visto statistiche UK, ma tutto indica che sia lo stesso in Italia), che per i crimini commessi alla guida si paghi secondo codice penale, le interpretazioni e le attenuanti vengono spessissimo date a favore di chi e' alla guida. Dopo un secolo di FIAT al governo, non e' che si potesse sperare diversamente.