prima che allenatore ISM e' un ricercatore universitario di altissimo livello.
Posso chiederti in quale parte del podcast hai sentito, o dove hai letto, quel che è evidenziato in grassetto? Grazieprima che allenatore ISM e' un ricercatore universitario di altissimo livello.
in sintesi mi ha incuriosito la spiegazione o quello che mi e' parso di capire, sul riutilizzo del lattato come fonte di energia e la sua veicolazione tramite carrier (trasportatori attraverso le membrane) mct4 fuori dalle cellule delle fibre muscolari "veloci" e mct1 dentro la cellula delle fibre muscolari lente dove ci sono la maggior % di mitocondri , per il suo smaltimento/riutilizzo . in pratica allenare la Z2 coggan = Z1alta seiler favorisce , innesca la produzione non solo di mitocondri ma anchr del carrier MCT1 , senza il quale il lattato non puo' entrare nelle cellule delle fibre lente per essere riutilizzato in energia e smaltito, vanificando qualsiasi allenamento HIT senza fondo adeguato.
In letteratura è riportato che a maggiore attività di certi enzimi coinvolti nel ciclo energetico corrisponde maggiore espressione di MCT1.Posso chiederti in quale parte del podcast hai sentito, o dove hai letto, quel che è evidenziato in grassetto? Grazie
Grazie per la risposta. Mi rendo conto che per il tipo di visione che San-Millan ha dell’allenamento è difficile avere delle risposte nette, dal momento che immagino che qui nessuno faccia il tipo di test metabolici che lui esegue e che gli permettono di avere il quadro di un atleta. Ciononostante, noi abbiamo il tempo che abbiamo e per questo il tempo va ottimizzato e per questo sto cercando di fare/farmi chiarezza sul seguente punto: è raccomandato stare nella z2 alta, come è emerso dal post di @marcobonini di un paio di giorni fa e da quello di @cbr70 di questa mattina, oppure stare a metà o verso il basso. Come si sarà capito io sono per stare sul basso/metà per due motivi:In letteratura è riportato che a maggiore attività di certi enzimi coinvolti nel ciclo energetico corrisponde maggiore espressione di MCT1.
Siccome per massimizzare la produzione complessiva di energia ha più senso restare ad una intensità sostenibile a lungo, segue la possibile (non univoca) raccomandazione*.
* Ovviamente si sta fissando il ragionamento su un singolo trasportatore quando:
- c'è tutta una serie di stimoli e percorsi di espressione (creati a seguito dell'attivazione di molecole sensibili al disturbo indotto dalla richiesta energetica dell'esercizio) parzialmente sovrapposti ma parzialmente differenti;
- la trascrizione che esprime effettivamente un guadagno di capacità di prestazione non avviene sempre e comunque in proporzione allo stimolo, quindi cala la resa ed emergono compromessi con altre esigenze che dipendono dagli altri fattori limitanti individuali, anche non strettamente muscolari (metabolici).
Non so darti una risposta, l’unico punto che sollevo è la capacità delle zone derivate da ftp/cp di rispecchiare effettivamente quali sono i punti di demarcazione lt1 ed lt2. Nello specifico, la z3 bassa potrebbe o essere a ridosso di lt1 o addirittura a metà tra lt1 e lt2.scusate ma vorrei sapere rimanendo dentro a quello che conosco(o conosciamo) ovvero fare fondo per un miglior sviluppo mitocondriale e un indottrinamento al consumo da parte dei muscoli dei grassi a discapito del glicogeno, è meglio farlo in Z2 o come molti dicono, Roberto massa compreso, che questi scopi si raggiungono in Z3 magari bassa non so?
Anche ammettendo di conoscere LT1 teorica: esiste una risposta? :) Più probabile che ci siano solo possibilità da considerare all'interno di un certo campo di variabilità.dal capitolo “zone 2 and fat max” in poi l’intervistatore tenta di avere risposta alla domanda circa dove, all’interno della z2, convenga stare, ma di fatto San-Millán non fornisce una risposta che, a mio modo di vedere, si possa tradurre in termini operativi.
Come dicevi giustamente sarebbe bello avere la possibilità di fare dei test del lattato. Purtroppo l'unica indicazione che danno Attia/SanMillan/Gaffu/Bandito su quale intensità tenere per fare fondo è quella del "talk test", che è decisamente spannometrico. Io, per trovare il limite di LT1 ho fatto un mix tra podcast di Seiler + talk test + controllo della deriva cardiaca. Da prendere con le pinze, i valori da cui partire potrebbero essere: potenza media 60' x 0,77 oppure CP5' x 0,65Non so darti una risposta, l’unico punto che sollevo è la capacità delle zone derivate da ftp/cp di rispecchiare effettivamente quali sono i punti di demarcazione lt1 ed lt2. Nello specifico, la z3 bassa potrebbe o essere a ridosso di lt1 o addirittura a metà tra lt1 e lt2.
Cp5 x0,65 mi pare decisamente esagerato. Personalmente sarai 25w abbondanti oltre il limite z2Come dicevi giustamente sarebbe bello avere la possibilità di fare dei test del lattato. Purtroppo l'unica indicazione che danno Attia/SanMillan/Gaffu/Bandito su quale intensità tenere per fare fondo è quella del "talk test", che è decisamente spannometrico. Io, per trovare il limite di LT1 ho fatto un mix tra podcast di Seiler + talk test + controllo della deriva cardiaca. Da prendere con le pinze, i valori da cui partire potrebbero essere: potenza media 60' x 0,77 oppure CP5' x 0,65
anche su me stesso risultano verosimili i valori che hai individuato , pero' 0.65 su cp8 :)Come dicevi giustamente sarebbe bello avere la possibilità di fare dei test del lattato. Purtroppo l'unica indicazione che danno Attia/SanMillan/Gaffu/Bandito su quale intensità tenere per fare fondo è quella del "talk test", che è decisamente spannometrico. Io, per trovare il limite di LT1 ho fatto un mix tra podcast di Seiler + talk test + controllo della deriva cardiaca. Da prendere con le pinze, i valori da cui partire potrebbero essere: potenza media 60' x 0,77 oppure CP5' x 0,65
riporto alcuni dati e chiavi di lettura in modo che tu possa trarre le tue conclusioni in base soprattutto al tempo che hai o dedichi al ciclismo.scusate ma vorrei sapere rimanendo dentro a quello che conosco(o conosciamo) ovvero fare fondo per un miglior sviluppo mitocondriale e un indottrinamento al consumo da parte dei muscoli dei grassi a discapito del glicogeno, è meglio farlo in Z2 o come molti dicono, Roberto massa compreso, che questi scopi si raggiungono in Z3 magari bassa non so?
alla francese!Come dicevi giustamente sarebbe bello avere la possibilità di fare dei test del lattato. Purtroppo l'unica indicazione che danno Attia/SanMillan/Gaffu/Bandito su quale intensità tenere per fare fondo è quella del "talk test", che è decisamente spannometrico. Io, per trovare il limite di LT1 ho fatto un mix tra podcast di Seiler + talk test + controllo della deriva cardiaca. Da prendere con le pinze, i valori da cui partire potrebbero essere: potenza media 60' x 0,77 oppure CP5' x 0,65
Non ho un granche capito cosa tu intenda per trasporto dei mitocondri, io parlerei piu di vita e di produzione dei mitocondri. I quali hanno una magior vita o produzione praticando dei lavori in Z3 ? ....o Z2 appunto? sul primo punto sono d'accordo, e che non è di secondo piano.riporto alcuni dati e chiavi di lettura in modo che tu possa trarre le tue conclusioni in base soprattutto al tempo che hai o dedichi al ciclismo.
-la massima ossidazione dei grassi (>90%) si ha tra il poco piu' del 40% e poco piu' del 60% di VO2max
Vedi l'allegato 380243
- l'emivita dei mitocondri e' mediamente una settimana o poco meno , in assenza di stimolo costante il numero presente nei muscoli puo' scendere rapidamente
- la proteina Mct1 e' il carrier responsabile del trasporto nei mitocondri dell' acido lattico prodotto quando l'intensità aumenta , con l'effetto da una parte di abbassare il suo accumulo e dall'altro di utilizzare il lattato stesso come fonte di energia.
questa proteina va e' viene rapidamente (tra 10 e 24ore) ma basta gia' un allenamento di 2h per aumentarne la % in maniera significativa
Vedi l'allegato 380244
- QUI uno studio condotto su dei cavalli invero, che dimostra che un allenamento a bassa/media intensità consente il mantenimento della proteina Mct1 , allenamento senza il quale essa si abbasserebbe ai livelli preallenamento
MI farebbe piacere sentire che tipo di conclusioni e/o deduzioni tu e gli altri utenti ne traiate
Spero di non averti dato l'impressione di voler lasciare le cose imprecise. Anticipavo solo possibili compromessi :)La questione è chiaramente complessa, ma questo non ci vieta di cercare una risposta o una via operativa che ci permetta di usare il tempo che abbiamo in maniera efficiente.
Sono comunque sessioni diverse, con obiettivi parzialmente diversi. Possono trovare posto entrambe.
- stare z1, z2 bassa o alta (zone secondo Coggan)
- in una seduta lunga è meglio stare direttamente nella z2 bassa/z1 alta o se partire, per dire, a metà z2 e aggiustare il target (verso il basso) mano a mano che la seduta progredisce.
La sostenibilità delle intensità inferiori della "zona" è per definizione maggiore rispetto a quella delle intensità superiori della "zona". Ma questo non crea incompatibilità con estendere progressivamente la sostenibilità della "zona": d'altra parte con una intensità un po' più bassa certi stimoli saranno un po' inferiori ma sostenibili più a lungo, e viceversa.Non trovo nemmeno utile in questo caso considerare il trade-off durata-intensità: a me sembra che la questione si giochi nello stare in una certa zona, dove dovrebbero avvenire determinati adattamenti, e ad estendere progressivamente la durata in quella zona.
Ragionevole. Ma è comunque una transizione graduale: non è che al 99% di LT1 tutto è ok e al 101% di LT1 è tutto sbagliato - vedi la mia firma :)Elaborando un po’, ad un primo livello la partita si gioca nel non sforare lt1.
Quindi dovremmo aver risolto: in entrambi i casi sarai in un ambito in cui c'è un contributo significativo dall'ossidazione dei grassi che contribuisce a massimizzare la durata sostenibile dal punto di vista metabolico, spostandoti verso LT1 massimizzi lo stimolo restando all'incirca in quelle condizioni.Ottenuto questo ci si può chiedere se stare più verso la zona di ossidazione massima di acidi grassi o se avvicinarsi il più possibile alla zona di confine di lt1 per avere il maggior stimolo allenante in uno stato in cui la lipolisi è predominante; in questo ultimo caso il vantaggio di stare nella zona adatta si dovrebbe tradurre nell’ottimizzare i tempi di allenamento, prioritario per chi, come noi, ha il tempo che ha
Statisticamente puoi attenderti che in media il FatMax teorico sia un po' inferiore a LT1, ma la differenza non è fissa (per esempio potrebbe cambiare al variare della posizione relativa LT1/LT2) e, soprattutto, individualmente può anche essere il contrario (LT1<FatMax). Poi ci sarebbero anche altri modi di definire le transizioni, tipo tramite i parametri ventilatori, e in generale si ottengono indicazioni (VT1/VT2) un pochino diverse - altra incertezza che richiede un po' di compromesso.la zona di ossidazione massima di acidi è ben inferiore a lt1, quindi probabilmente stare a metà della z1 (Coggan) dovrebbe essere appropriato
Vedo che stai introducendo ulteriori elementi di controllo per tenere conto dei compromessi :)Il mio approccio pratico è quello di stare in z2 bassa, nella speranza che questo garantisca, se non altro, di non sforare lt1 Ovviamente mi chiedo se non sto cazzeggiando troppo dal momento che lo stress sul fisico che mi danno sessioni di 4/5 ore a quella intensità è basso e la sfida maggiore è stare sul rullo il tempo necessario (e ad un certo punto anche trovare il tempo).
premetto : secondo me e dal quel che ho capito leggendo molto e' :Non ho un granche capito cosa tu intenda per trasporto dei mitocondri, io parlerei piu di vita e di produzione dei mitocondri. I quali hanno una magior vita o produzione praticando dei lavori in Z3 ? ....o Z2 appunto?