News Fine di un'era: Campagnolo fuori dal World Tour

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robeambro

Velocista
25 Aprile 2018
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Factor Ostro Gravel
A me non sembra ci sia negatività, ma la discussione si inasprisce se da una parte si pretende di dire che l'esito della progressiva uscita di Campagnolo da WT e dal mercato è frutto non di errori di gestione ma di oculate scelte strategiche, o di sfortuna o di condizioni totalmente esterne all'azienda.

In verita', anche credere che l'immagine di Campagnolo all'estero sia positiva appartiene o al mondo delle fiabe o a quello degli allucinogeni. Non conosco l'utente quindi non mi azzardo ad indovinare.

Ecco - per fare un esempio - 64 (sessantaquattro) pagine di discussione intitolata "Why Campagnolo Wireless is a Flop/Disaster". Spero che @Ser pecora mi perdoni se linko altri forum :mrgreen:

 
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loiety

Apprendista Velocista
8 Agosto 2007
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Perchè non basta schioccare le dita e ti trovi pronti sul tavolo due comandi mtb con relative pompe freno che funzionano senza problemi. Servono i soldi, servono le idee per fare le cose senza violare i brevetti di altre aziende, servono i test, ne servono di cose per far uscire un prodotto.
Non è che lo desideri fortemente la sera, e te lo ritrovi al mattino sopra la scrivania già dentro al suo packaging con la bolla di trasporto già pronta per inviarlo...
Questo è il motivo per cui in Germania permangono numerose fabbriche di automobili e in italia ... l'unica venduta. Non è una questione di Campagnolo (ma ha qualche cosa a che fare con cmp ?), ma di strategie nazionali industriali.
 

mika

Pink makes you faster
9 Novembre 2007
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BIXXIS "PRIMA XL"
Sai cosa avevamo proposto a Campa prima del lancio dell'Ekar, cioé quando ce ne hanno parlato per fare un test in anteprima?
All'allora addetto del marketing abbiamo detto di montarlo su una MTB, adattando i comandi, perché sarebbe stato il primo 1x13 e avrebbe fatto molto scalpore e parlare di sé.
Risposta: niet.

Sì però...Gravel molto più contiguo al mondo corsa, ambito unico di Campagnolo. Gravel era in forte espansione e quindi "potenzialmente" un bel mercato. MTB presidiato ormai da decenni da Sram e Shimano e inserirsi lì adesso era un bell'azzardo ed in più dovevi progettare da zero i comandi. Al di là del successo o meno dell'Ekar nel gravel non trovo la scelta di Campagnolo in questo caso non corretta.
 

Ser pecora

Diretur
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dove capita
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in più dovevi progettare da zero i comandi. Al di là del successo o meno dell'Ekar nel gravel non trovo la scelta di Campagnolo in questo caso non corretta.

Potevano metterci due leve Magura da Mtb e poi far parlare per vedere cosa ne diceva il popolo :vox:

Colnago la tanto amata rivoluzione dei dischi l'ha fatta partire cosi, anzi, con pure dei comandi fatti fare apposta da Formula.
E' un'idea buttata li, eh! poi, so niente, magari la banca all'Ernesto il prestito da 10 milioni per 2 leve glielo ha concesso invece a Campagnolo no :==

Colnago-14.jpg
 
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loiety

Apprendista Velocista
8 Agosto 2007
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Potevano metterci due leve Magura da Mtb e poi far parlare per vedere cosa ne diceva il popolo :vox:

Colnago la tanto amata rivoluzione dei dischi l'ha fatta partire cosi, anzi, con pure dei comandi fatti fare apposta da Formula.
E' un'idea buttata li, eh! poi, so niente, magari la banca all'Ernesto il prestito da 10 milioni per 2 leve glielo ha concesso invece a Campagnolo no :==

Colnago-14.jpg
Non credo proprio che sia un problema tecnico, ma solo di strategie.
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
Sì però...Gravel molto più contiguo al mondo corsa, ambito unico di Campagnolo. Gravel era in forte espansione e quindi "potenzialmente" un bel mercato. MTB presidiato ormai da decenni da Sram e Shimano e inserirsi lì adesso era un bell'azzardo ed in più dovevi progettare da zero i comandi. Al di là del successo o meno dell'Ekar nel gravel non trovo la scelta di Campagnolo in questo caso non corretta.
però è di nuovo una scelta "conservativa" cioè han fatto un bel prodotto per aggredire un mercato in espansione ma potevano provare a buttarsi più in la, se avessero mire di espandersi dalla loro nicchia
han deciso così quindi probabilmente gli va bene la situazione attuale ma i campagnolisti invecchiano e le nuove generazioni inevitabilmente non vedono più il super record come il sacro graal, sempre che lo abbiano mai visto dal vero
 

Masao1

Apprendista Velocista
10 Luglio 2018
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Specialized tarmac
Potevano metterci due leve Magura da Mtb e poi far parlare per vedere cosa ne diceva il popolo :vox:

Colnago la tanto amata rivoluzione dei dischi l'ha fatta partire cosi, anzi, con pure dei comandi fatti fare apposta da Formula.
E' un'idea buttata li, eh! poi, so niente, magari la banca all'Ernesto il prestito da 10 milioni per 2 leve glielo ha concesso invece a Campagnolo no :==

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Dai un comando a collarino che comanda il deragliatore posteriore ekar lo potevano benissimo fare, anche se non per MTB, almeno per bici da cicloturismo.... E le leve magura come abbiamo detto.... Non sarebbe costato una pazzia dai, anzi!
È prassi nel mondo dell'industria usare componentistica "commerciale" per non spendere troppo a sviluppare una tecnologia proprietaria, ma per non perdere una fetta di mercato in un "nuovo" settore. Ti fa da tampone quel paio d'anni per sviluppare bene uscendo con il tuo prodotto in versione già evoluta al secondo stadio
Cazzo, la trasversalità è la base! E l'ekar poteva essere la piattaforma giusta
 
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motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
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Trek Madone 4.7
Dai un comando a collarino che comanda il deragliatore posteriore ekar lo potevano benissimo fare, anche se non per MTB, almeno per bici da cicloturismo.... E le leve magura come abbiamo detto.... Non sarebbe costato una pazzia dai, anzi!
È prassi nel mondo dell'industria usare componentistica "commerciale" per non spendere troppo a sviluppare una tecnologia proprietaria, ma per non perdere una fetta di mercato in un "nuovo" settore. Ti fa da tampone quel paio d'anni per sviluppare bene uscendo con il tuo prodotto in versione già evoluta al secondo stadio
Cazzo, la trasversalità è la base! E l'ekar poteva essere la piattaforma giusta
"Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia" (cit.) :))):
 

Masao1

Apprendista Velocista
10 Luglio 2018
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Specialized tarmac
"Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia" (cit.) :))):
C'è un mio amico che ha una bella azienda edile, che dice sempre che in una mansione devi essere il migliore, o comunque tra i migliori. Poi però non devi precluderti altre strade, che con le capacità derivate dalla mansione in cui sei al meglio, ti allargano la tua offerta, e comunque ti fanno crescere e migliorare anche in quello che già sei "arrivato".
Un po' è stata la filosofia Ducati in motogp. Provare a migliorare ulteriormente quello che hai appena migliorato
 

iban

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26 Maggio 2011
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Merida Scultura 6000\Giant tcr composite 1\Giant tcx slr 2
quante Brembo in Italia e quante Campagnolo?
Come Brembo di aziende italiane che dominano o competono ad armi pari nel proprio mercato abbiamo Pirelli, già nominata, poi su due piedi mi vengono in mente Ferrero, Luxottica, Barilla mentre per restare nel nostro ambito potrei citare Castelli Santini e Selle Italia, se invece parliamo di aziende una volta dominanti ora il declino mi vengono in mente Olivetti, Zanussi, Bialetti, Lancia.
Tornando a Campagnolo, trovo la parabola che sta percorrendo molto simile a quella di Kodak e Nokia, entrambi un tempo leader nei loro settori. Kodak ha dominato il mercato della fotografia per decenni, ma ha sottovalutato l'ascesa delle macchine fotografiche digitali, convinta che il suo predominio non potesse essere scalfito. Nokia era il colosso indiscusso nel settore degli smartphone, ma ha trascurato le innovazioni tecnologiche e la crescente domanda di dispositivi più avanzati, permettendo ad altri produttori di prendere il sopravvento.
Campagnolo, forte della sua storicità e reputazione nel settore delle biciclette, ha scelto di mantenere un approccio molto conservativo, snobbando mercati in espansione e rimanendo ancorata a prodotti di alta gamma invece di coprire tutto il mercato. Questa decisione ha limitato la sua capacità di adattamento e di crescita in un mercato che richiede innovazione costante e diversificazione.
Così come Kodak e Nokia si sono trovate a rincorrere i leader del settore, Campagnolo rischia di fare la stessa fine, occupando una nicchia sempre più ristretta e combattendo per riuscire a non scomparire.
È evidente che, in un contesto competitivo, non basta essere leader; è fondamentale evolversi, anticipare le tendenze e abbracciare il cambiamento.
Per Campagnolo, l'opportunità di rinvigorire il marchio e riconquistare il mercato è ancora possibile, a mia avviso difficile ma possibile, ma richiederà una revisione radicale delle strategie e del management aziendale, oltre a un’apertura verso nuove opportunità e segmenti di mercato.
 

gigadeath

Cronoman
9 Giugno 2011
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Varie
Come Brembo di aziende italiane che dominano o competono ad armi pari nel proprio mercato abbiamo Pirelli, già nominata, poi su due piedi mi vengono in mente Ferrero, Luxottica, Barilla mentre per restare nel nostro ambito potrei citare Castelli Santini e Selle Italia, se invece parliamo di aziende una volta dominanti ora il declino mi vengono in mente Olivetti, Zanussi, Bialetti, Lancia.
Tornando a Campagnolo, trovo la parabola che sta percorrendo molto simile a quella di Kodak e Nokia, entrambi un tempo leader nei loro settori. Kodak ha dominato il mercato della fotografia per decenni, ma ha sottovalutato l'ascesa delle macchine fotografiche digitali, convinta che il suo predominio non potesse essere scalfito. Nokia era il colosso indiscusso nel settore degli smartphone, ma ha trascurato le innovazioni tecnologiche e la crescente domanda di dispositivi più avanzati, permettendo ad altri produttori di prendere il sopravvento.
Campagnolo, forte della sua storicità e reputazione nel settore delle biciclette, ha scelto di mantenere un approccio molto conservativo, snobbando mercati in espansione e rimanendo ancorata a prodotti di alta gamma invece di coprire tutto il mercato. Questa decisione ha limitato la sua capacità di adattamento e di crescita in un mercato che richiede innovazione costante e diversificazione.
Così come Kodak e Nokia si sono trovate a rincorrere i leader del settore, Campagnolo rischia di fare la stessa fine, occupando una nicchia sempre più ristretta e combattendo per riuscire a non scomparire.
È evidente che, in un contesto competitivo, non basta essere leader; è fondamentale evolversi, anticipare le tendenze e abbracciare il cambiamento.
Per Campagnolo, l'opportunità di rinvigorire il marchio e riconquistare il mercato è ancora possibile, a mia avviso difficile ma possibile, ma richiederà una revisione radicale delle strategie e del management aziendale, oltre a un’apertura verso nuove opportunità e segmenti di mercato.

Con la differenza che sia Kodak che soprattutto Nokia all'apice del loro business erano svariati ordini di grandezza più grandi e influenti di Campagnolo (non pensate che negli anni '70 di bici da corsa col Record se ne vendessero a milioni in ogni caso).

Campagnolo è sempre stata una onestissima azienda in un settore ultra-laterale dell'economia, ma, anche quando aveva il 95% di market share nel "suo" ambito, non ha mai raggiunto quella massa critica necessaria a guidare davvero il mercato.

Anche oggi, l'impatto sarebbe ben diverso se fallisse Shimano o se di contro fallisse Nestlé.
 
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iban

Apprendista Passista
26 Maggio 2011
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Merida Scultura 6000\Giant tcr composite 1\Giant tcx slr 2
Con la differenza che sia Kodak che soprattutto Nokia all'apice del loro business erano svariati ordini di grandezza più grandi e influenti di Campagnolo (non pensate che negli anni '70 di bici da corsa col Record se ne vendessero a milioni in ogni caso).

Campagnolo è sempre stata una onestissima azienda in un settore ultra-laterale dell'economia, ma, anche quando aveva il 95% di market share nel "suo" ambito, non ha mai raggiunto quella massa critica necessaria a guidare davvero il mercato.

Anche oggi, l'impatto sarebbe ben diverso se fallisse Shimano o se di contro fallisse Nestlé.
Più grandi sicuramente, ma anche il mercato in cui navigavano era più grande, più influenti non ne sono sicuro, nell'ambito dei gruppi per le bici fino agli anni 80 dubito ci fossero aziende più influenti di Campagnolo, quindi si onestissima azienda ma col 95% di market share sei di fatto chi guida il mercato.
Shimano è diventata quello che è oggi perchè Campagnolo glielo ha permesso, se avesse trovato tutte le nicchie di mercato occupate magari non sarebbe diventata la Shimano che è oggi e magari non sarebbe nata nemmeno Sram, o forse le cose sarebbero andate nello stesso modo, ma molto più lentamente e con molte più difficoltà per le concorrenti, o forse ancora Campagnolo sarebbe ora la Shimano odierna.
 
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bach7

Passista
10 Gennaio 2011
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Pinifarina
Come Brembo di aziende italiane che dominano o competono ad armi pari nel proprio mercato abbiamo Pirelli, già nominata, poi su due piedi mi vengono in mente Ferrero, Luxottica, Barilla mentre per restare nel nostro ambito potrei citare Castelli Santini e Selle Italia, se invece parliamo di aziende una volta dominanti ora il declino mi vengono in mente Olivetti, Zanussi, Bialetti, Lancia.
Tornando a Campagnolo, trovo la parabola che sta percorrendo molto simile a quella di Kodak e Nokia, entrambi un tempo leader nei loro settori. Kodak ha dominato il mercato della fotografia per decenni, ma ha sottovalutato l'ascesa delle macchine fotografiche digitali, convinta che il suo predominio non potesse essere scalfito. Nokia era il colosso indiscusso nel settore degli smartphone, ma ha trascurato le innovazioni tecnologiche e la crescente domanda di dispositivi più avanzati, permettendo ad altri produttori di prendere il sopravvento.
Campagnolo, forte della sua storicità e reputazione nel settore delle biciclette, ha scelto di mantenere un approccio molto conservativo, snobbando mercati in espansione e rimanendo ancorata a prodotti di alta gamma invece di coprire tutto il mercato. Questa decisione ha limitato la sua capacità di adattamento e di crescita in un mercato che richiede innovazione costante e diversificazione.
Così come Kodak e Nokia si sono trovate a rincorrere i leader del settore, Campagnolo rischia di fare la stessa fine, occupando una nicchia sempre più ristretta e combattendo per riuscire a non scomparire.
È evidente che, in un contesto competitivo, non basta essere leader; è fondamentale evolversi, anticipare le tendenze e abbracciare il cambiamento.
Per Campagnolo, l'opportunità di rinvigorire il marchio e riconquistare il mercato è ancora possibile, a mia avviso difficile ma possibile, ma richiederà una revisione radicale delle strategie e del management aziendale, oltre a un’apertura verso nuove opportunità e segmenti di mercato.

le società che hai citato sono un esempio di management che è passato da una conduzione familiare a una più "europea" (i figli manager dell'azienda di famiglia sono un caso tutto italiano o quasi). ovviamente non sto dicendo che è tutta colpa dei figli, che in genere rappresentano una generazione più colta e formata d quella precedente.

con la mia domanda, che non voleva essere provocatoria, volevo sottolineare il fatto che i numeri degli ultimi decenni per quanto riguarda manifatturiera e produzione industriale vedono l'italia regredire nella classifica mondiale.

il mercato mondiale è cambiato e l'italia non è riuscita a tenere il passo (ma non siamo i soli)...

in questo scenario troveremo tante aziende che hanno sbagliato scelte o semplicemente non hanno voluto o potuto attuarle.

io non so se campy avesse la possibilità di fare quanto molto probabilmente andava fatto (spostare la produzione nel far east, aggredire mercati di consumo, come la graziella o la mtb del supermercato, entrare nel mondo mtb ecc.), per questo non mi permetto di giudicare il loro operato.
 

WNC2

Negoziante
5 Dicembre 2008
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zoagli
www.wnc2.biz
Bici
TIME - VXRS
Che ci sia una quota latente di invidia è molto possibile...ma che sia tanto diffusa non credo. Dovremmo essere felici ed orgogliosi delle aziende nostrane che portano il nome dell'Italia nel mondo, anche perché poi di riflesso, in un modo o nell'altro, ci guadagnamo anche noi.
Siamo un Paese con limitate materie prime. Abbiamo il turismo, che non basta a sostenere una Nazione. Se c'è qualcuno che amerebbe vedere sprofondare le nostre aziende probabilmente questo qualcuno ha una visione offuscata e distorta del bene comune e di quel valore unico che la cultura e la storia del nostro Paese ci conferiscono.

"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso, il suo primo desiderio non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" .
Indro Montanelli
 

motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
675
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Bici
Trek Madone 4.7
Ma io direi che questa negatività è sorella della passione; all'estero guardano la bellezza del prodotto che non mettono in discussione i partecipanti al topic, qui si discute se diventerà vintage o meno, mi paiono due discorsi differenti.
Non è un mio pensiero, Citavo/paraculavo un altro illustre interventista che non ho voglia di taggare.
 
Stato
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