News Fine di un'era: Campagnolo fuori dal World Tour

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Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Cube/Cannondale
Ok, ma non è che si sia verificato un anno meno proficuo degli altri, o con qualche difficoltà contestuale. Le scelte intraprese sono così palesemente sbagliate e perpetrate nel tempo che sembra impossibile che reazioni strategiche non se ne siano viste.
Mi sembra così chiaro che non capisco come se ne possa ancora discutere mettendolo in dubbio. Come si possa solo pensare che questa debacle è stata volontaria ma anche che possa essere frutto solo di fattori esterni indipendenti dal management. Certo l'economia Italia non è più quella anni 70/80 (mantenuta sull'evasione sui debiti e sulle tangenti) ma tante eccellenze italiane ci sono ancora rinnovandosi evolvendo e adattandosi al mercato. Nessuno impediva loro di delocalizzare: i puristi fanboy che avrebbero storto il naso (che sono gli stessi che ora li difendono oltre ogni ragionevolezza che storcono il naso) sarebbero stati una minoranza di cui se ne sarebbero fottuti come hanno fatto tutte le altre eccellenze italiane. Mantenere il monopolio era improbo se non impossibile ma buone quote di mercato si potevano mantenere.

Almeno un Record EPS lo vuoi introdurre ? Almeno eh... a me sembra proprio vogliano intraprendere un percorso proprio diverso. Staremo a vedere.
Ormai qualsiasi percorso non è più volontario ma indotto. Non c'è più margine. Quando il pranzo è finito o raccogli le briciole o cerchi da mangiare altrove.
 
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leandro_loi

Velocista
20 Luglio 2019
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dovunque si possa pedalare
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mia
Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia. All' estero magari i prodotti sono meno acquistati di una volta, ma nella mente del ciclista il brand Campagnolo è un' idea positiva, non di un branco di incapaci indecisi condannati a fallire.
 

bach7

Passista
10 Gennaio 2011
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Pinifarina
Si crea dal nulla una società. Si arriva ad avere il controllo quasi totale del mercato di riferimento. A quel punto si può scegliere di regredire apposta sino quasi a sparire? Se non ho più voglia monetizzo vendendo l'azienda all'apice se ci sono affezionato e non la voglio vendere non la riduco una nicchia dopo decenni di sforzo per farla crescere. Soffrirei il doppio che vendendola. Quindi la risposta alla tua domanda sta nella seconda ipotesi senza se e senza ma.


Ormai la questione trasmissione per me è segnata. Sono ad un punto di non ritorno. Con le ruote invece possono rimanere nel mercato anche perchè i competitor non sono così dominanti come lo sono Shimano e Sram. Ci sta che si abbandoni il settore trasmissione per rimanere solo ruote. Dt Swiss che fa solo ruote (mi pare) mica è una banda di scappati di casa. Campagnolo lavorando bene può competere in quel settore. Secondo me.

esempio: gara del paesello
io allenandomi una volta a settimana vinco facile. divento il leader indiscusso della gara. divento il leader di riferimento per quella particolare gara.
un giorno pogacar decide di partecipare a questa gara. il tempo di prendere le misure, scegliere bene il materiale tecnico più idoneo, e anche pogacar diventa competitivo.

a quel punto a me non resta che aumentare gli allenamenti (e contro pogacar è quasi sicuro che le prendo lo stesso) o lasciare stare... di fatto il mio destino è segnato.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Ormai qualsiasi percorso non è più volontario ma indotto. Non c'è più margine. Quando il pranzo è finito o raccogli le briciole o cerchi da mangiare altrove.
Sull'idea che metà mondo si vende e l'altra metà si acquista.. facciamo bisboccia.
Suvvia che servono come sempre idee magari innovative e in questo -in genere- siamo abbastanza bravi.
 

Doctor Speck

Ötztalnauta
18 Settembre 2004
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Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia. All' estero magari i prodotti sono meno acquistati di una volta, ma nella mente del ciclista il brand Campagnolo è un' idea positiva, non di un branco di incapaci indecisi condannati a fallire.
Gli stranieri sono estasiati anche dal cibo dei nostri autogrill, non li userei tanto come esempio.
Ad ogni modo mi pare che nessuno abbia detto che sono un branco di incapaci, ma solo che Campagnolo è una realtà rimasta un po' ferma e che se non trova una nicchia in cui infilarsi è destinata a ridimensionarsi pesantemente. Mi pare che il prodotto sia comunque apprezzato, al contrario delle strategie aziendali
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
esempio: gara del paesello
io allenandomi una volta a settimana vinco facile. divento il leader indiscusso della gara. divento il leader di riferimento per quella particolare gara.
un giorno pogacar decide di partecipare a questa gara. il tempo di prendere le misure, scegliere bene il materiale tecnico più idoneo, e anche pogacar diventa competitivo.

a quel punto a me non resta che aumentare gli allenamenti (e contro pogacar è quasi sicuro che le prendo lo stesso) o lasciare stare... di fatto il mio destino è segnato.
Stai dicendo che i concorrenti di Campagnolo hanno dei geni che li rendono superiori nella competizione economica? Perchè l'esempio che hai fatti si spiega così
 

mika

Pink makes you faster
9 Novembre 2007
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BIXXIS "PRIMA XL"
Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia. All' estero magari i prodotti sono meno acquistati di una volta, ma nella mente del ciclista il brand Campagnolo è un' idea positiva, non di un branco di incapaci indecisi condannati a fallire.
Le generazioni cambiano e tale percezione se non la rinnovi poi svanisce. Campagnolo non può affidarsi ad utilizzatori ormai attempati come me che viaggiano meccanico-rim, non può avere futuro.
 
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Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Cube/Cannondale
servono come sempre idee magari innovative e in questo -in genere- siamo abbastanza bravi.
Chi è bravo e ha idee innovative sopravvive come hanno fatto tante nostre eccellenze a prescindere dalle mutevoli situazioni dell'Italia e dell'economia mondiale chi non è bravo soccombe come capitato ad alcune nostre eccellenze.
Al momento Campagnolo non sembra nella prima categoria.
 
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Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Questa negatività nei confronti di Campagnolo comunque è percepita solo in Italia. All' estero magari i prodotti sono meno acquistati di una volta, ma nella mente del ciclista il brand Campagnolo è un' idea positiva, non di un branco di incapaci indecisi condannati a fallire.
A me non sembra ci sia negatività, ma la discussione si inasprisce se da una parte si pretende di dire che l'esito della progressiva uscita di Campagnolo da WT e dal mercato è frutto non di errori di gestione ma di oculate scelte strategiche, o di sfortuna o di condizioni totalmente esterne all'azienda.
 

gigadeath

Cronoman
9 Giugno 2011
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Varie
Scusate, sono passate nel frattempo 6 pagine, ma al "Campagnolo con 200M di utile netto" m'è partito tutto il caffè sullo schermo, dalla risata grassa che mi sono fatto. È praticamente l'utile netto di Barilla!

Spero che gli amici del forum che hanno fatto i white knights per Campagnolo nelle ultime 10 pagine abbiano un consulente finanziario con i controcazzi a gestire i risparmi di famiglia, sennò la vedo grama!
 

iban

Apprendista Passista
26 Maggio 2011
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Merida Scultura 6000\Giant tcr composite 1\Giant tcx slr 2
Ho letto molte giustificazioni riguardo alla decrescita di Campagnolo e noto che molti attribuiscono questo declino alle difficoltà strutturali che le aziende italiane affrontano, rendendole meno competitive rispetto ai concorrenti stranieri. Tuttavia, questo mi porta a riflettere su Brembo, che, in termini di reputazione e quote di mercato, rappresenta la "Campagnolo degli anno 80" dei sistemi frenanti.
Pur operando nello stesso contesto socio-economico e sottostando alle stesse regole, Brembo mostra un andamento completamente opposto a Campagnolo, rafforzando anno dopo anno la propria leadership globale.
Campagnolo ha scelto di concentrarsi quasi esclusivamente su prodotti di alta gamma, mantenendo un forte legame con la tradizione e puntando su una clientela elitaria. Sebbene questo approccio abbia garantito la fedeltà di un pubblico di nicchia, ha limitato significativamente la capacità dell'azienda di espandersi. Un esempio emblematico di questa visione limitata, come già detto in altri post, è la decisione di snobbare il mercato delle MTB, permettendo a concorrenti come Shimano e SRAM di dominare un settore che ha generato utili e fatturato significativi. Questi ricavi, combinati con quelli derivanti dal mercato di massa, hanno consentito ai concorrenti di investire molto di più di Campagnolo in ricerca e sviluppo, tagliando fuori l'azienda italiana dal mercato dei gruppi top di gamma su strada. Inoltre, non entrare in segmenti come quello delle MTB e della bassa gamma non significa solo rinunciare a un'ulteriore fonte di fatturato, ma consente anche alla concorrenza di avere campo libero in mercati in crescita, limitando ulteriormente la competitività di Campagnolo.
Shimano e SRAM sono riusciti a offrire prodotti tecnologicamente avanzati a un prezzo inferiore grazie alla maggiore marginalità che possono permettersi di ottenere dai loro volumi di vendita complessivi, Campagnolo, invece, dipende esclusivamente dal settore high-end, il che le impedisce di competere dal punto di vista economico con le altre due e di investire in innovazione.
Brembo, al contrario, ha fatto dell'innovazione e della diversificazione i pilastri della propria crescita. L'azienda ha investito pesantemente in ricerca e sviluppo, introducendo tecnologie all'avanguardia nei sistemi frenanti e adattandosi rapidamente alle nuove esigenze del mercato, come la crescente domanda di sostenibilità e sicurezza. Questa capacità di anticipare le tendenze e di rispondere con soluzioni innovative ha permesso a Brembo di consolidare la sua posizione di leader globale. A differenza di Campagnolo, Brembo non trascura alcuno spazio di mercato e copre interamente il settore, offrendo prodotti che spaziano dal ricambio economico, ai sistemi frenanti per auto di lusso fino all'ultra high performance. Questo approccio non solo le consente di captare tutte le opportunità di mercato, ma evita anche che altri concorrenti possano entrare in settori di mercato lasciati vuoti, mantenendo così la propria competitività costante.
Brembo ha adottato una strategia di espansione globale, aprendo stabilimenti in tutto il mondo e acquisendo aziende chiave per rafforzare la propria presenza nei mercati strategici, senza compromettere il legame con il Made in Italy, che l'azienda continua a valorizzare attraverso l'artigianato e la qualità tipica della tradizione italiana. Questa espansione ha conferito a Brembo una maggiore resilienza e la capacità di competere su scala globale, un aspetto in cui Campagnolo è rimasta più conservatrice e meno aggressiva.
Anche sul fronte della comunicazione e del posizionamento del brand, le due aziende hanno seguito strade molto diverse. Campagnolo è rimasta legata a una narrazione che valorizza la tradizione e l'eccellenza artigianale, ma ha trascurato di coinvolgere un pubblico più ampio e giovane, fondamentale nel mercato contemporaneo. Brembo, invece, ha costruito un marchio riconosciuto a livello mondiale, associato non solo alle alte prestazioni ma anche all'innovazione e alla sicurezza. La sua costante presenza nel motorsport, in particolare in Formula 1, ha ulteriormente rafforzato la percezione di Brembo come leader tecnologico, mentre l'uscita di Campagnolo dal World Tour segna un ulteriore passo verso il declino del marchio.
 
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motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
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A me non sembra ci sia negatività, ma la discussione si inasprisce se da una parte si pretende di dire che l'esito della progressiva uscita di Campagnolo da WT e dal mercato è frutto non di errori di gestione ma di oculate scelte strategiche, o di sfortuna o di condizioni totalmente esterne all'azienda.
Siamo italiani, 9 volte su 10 è sempre colpa di qualcun altro.
 

motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
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Ho letto molte giustificazioni riguardo alla decrescita di Campagnolo e noto che molti attribuiscono questo declino alle difficoltà strutturali che le aziende italiane affrontano, rendendole meno competitive rispetto ai concorrenti stranieri. Tuttavia, questo mi porta a riflettere su Brembo, che, in termini di reputazione e quote di mercato, rappresenta la "Campagnolo degli anno 80" dei sistemi frenanti.
Pur operando nello stesso contesto socio-economico e sottostando alle stesse regole, Brembo mostra un andamento completamente opposto a Campagnolo, rafforzando anno dopo anno la propria leadership globale.
Campagnolo ha scelto di concentrarsi quasi esclusivamente su prodotti di alta gamma, mantenendo un forte legame con la tradizione e puntando su una clientela elitaria. Sebbene questo approccio abbia garantito la fedeltà di un pubblico di nicchia, ha limitato significativamente la capacità dell'azienda di espandersi. Un esempio emblematico di questa visione limitata, come già detto in altri post, è la decisione di snobbare il mercato delle MTB, permettendo a concorrenti come Shimano e SRAM di dominare un settore che ha generato utili e fatturato significativi. Questi ricavi, combinati con quelli derivanti dal mercato di massa, hanno consentito ai concorrenti di investire molto di più di Campagnolo in ricerca e sviluppo, tagliando fuori l'azienda italiana dal mercato dei gruppi top di gamma su strada. Inoltre, non entrare in segmenti come quello delle MTB e della bassa gamma non significa solo rinunciare a un'ulteriore fonte di fatturato, ma consente anche alla concorrenza di avere campo libero in mercati in crescita, limitando ulteriormente la competitività di Campagnolo.
Shimano e SRAM sono riusciti a offrire prodotti tecnologicamente avanzati a un prezzo inferiore grazie alla maggiore marginalità che possono permettersi di ottenere dai loro volumi di vendita complessivi, Campagnolo, invece, dipende esclusivamente dal settore high-end, il che le impedisce di competere dal punto di vista economico con le altre due e di investire in innovazione.
Brembo, al contrario, ha fatto dell'innovazione e della diversificazione i pilastri della propria crescita. L'azienda ha investito pesantemente in ricerca e sviluppo, introducendo tecnologie all'avanguardia nei sistemi frenanti e adattandosi rapidamente alle nuove esigenze del mercato, come la crescente domanda di sostenibilità e sicurezza. Questa capacità di anticipare le tendenze e di rispondere con soluzioni innovative ha permesso a Brembo di consolidare la sua posizione di leader globale. A differenza di Campagnolo, Brembo non trascura alcuno spazio di mercato e copre interamente il settore, offrendo prodotti che spaziano dal ricambio economico, ai sistemi frenanto per auto di lusso fino all'ultra high performance. Questo approccio non solo le consente di captare tutte le opportunità di mercato, ma evita anche che altri concorrenti possano entrare in settori di mercato lasciati vuoti, mantenendo così la propria competitività costante.
Brembo ha adottato una strategia di espansione globale, aprendo stabilimenti in tutto il mondo e acquisendo aziende chiave per rafforzare la propria presenza nei mercati strategici, senza compromettere il legame con il Made in Italy, che l'azienda continua a valorizzare attraverso l'artigianato e la qualità tipica della tradizione italiana. Questa espansione ha conferito a Brembo una maggiore resilienza e la capacità di competere su scala globale, un aspetto in cui Campagnolo è rimasta più conservatrice e meno aggressiva.
Anche sul fronte della comunicazione e del posizionamento del brand, le due aziende hanno seguito strade molto diverse. Campagnolo è rimasta legata a una narrazione che valorizza la tradizione e l'eccellenza artigianale, ma ha trascurato di coinvolgere un pubblico più ampio e giovane, fondamentale nel mercato contemporaneo. Brembo, invece, ha costruito un marchio riconosciuto a livello mondiale, associato non solo alle alte prestazioni ma anche all'innovazione e alla sicurezza. La sua costante presenza nel motorsport, in particolare in Formula 1, ha ulteriormente rafforzato la percezione di Brembo come leader tecnologico, mentre l'uscita di Campagnolo dal World Tour segna un ulteriore passo verso il declino del marchio.
Ragionamento estremamente condivisibile, bravo. Per certi versi l'esempio di Brembo può calzare anche per Pirelli.
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
24.275
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dove capita
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Brembo ha adottato una strategia di espansione globale, aprendo stabilimenti in tutto il mondo e acquisendo aziende chiave

Che è quello che ad esempio ha fatto Sram, che ha iniziato facendo i famosi comandi rotanti e poi 1 deragliatore, ma da li (1996) in poi ha acquisito: Sachs-Huret, RockShox, Avid, Truvativ, Zipp, Quarq, Time (pedali), Hammerhead e Velocio.

Con stabilimenti e sedi in Cina, Taiwan e Germania.
 

gigadeath

Cronoman
9 Giugno 2011
791
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Milano
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Bici
Varie
Che è quello che ad esempio ha fatto Sram, che ha iniziato facendo i famosi comandi rotanti e poi 1 deragliatore, ma da li (1996) in poi ha acquisito: Sachs-Huret, RockShox, Avid, Truvativ, Zipp, Quarq, Time (pedali), Hammerhead e Velocio.

Con stabilimenti e sedi in Cina, Taiwan e Germania.
Eh, ma lavorare per acquisizioni è lontanissimo dal DNA aziendale italiano. E sì che basterebbe copiare le strategie vincenti degli altri, anche con un leggero ritardo, piuttosto che credere ancora nella "crescita organica".
 

motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
676
607
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Trek Madone 4.7
Eh, ma lavorare per acquisizioni è lontanissimo dal DNA aziendale italiano. E sì che basterebbe copiare le strategie vincenti degli altri, anche con un leggero ritardo, piuttosto che credere ancora nella "crescita organica".
"Abbiamo sempre fatto così" è un altro claim che, insieme alla proprietà che è anche dirigenza in ambito famigliare (Campagnolo non è l'unica, ovviamente), rappresenta uno dei sicuri fattori di fallimento di un'azienda.
 
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