Il Sistema Armstrong

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
7.256
2.198
Visita sito
Bici
n+1
concordo su tutto. Non intendevo che fosse "acqua" (come ha dipinto, in modo però sincero LA) ma che da il ciclismo è ciclismo (così come altri sport) la scorciatoia, ad alti livelli, è sempre stata presente. Che tali pratiche, e ancora più pericolosamente ciò che i pro non possono più fare o possono fare solo rischiando ormai di essere "presi con le mani nella marmellata", si stia diffondendo su altri "mercati" (amatori) è un fatto di cronaca quasi quotidiana e le radici di questo problema sono culturali e sociali.
 

utah

Maglia Amarillo
18 Dicembre 2006
8.895
347
Pampas Lacustre.
Visita sito
Armstrong come al solito racconta un fracco di frottole, forse perchè gli vengono lasciate dire.

Certo che il fenomeno si poteva fermare agli inzi, vero che erano farmaci non rintracciabili con i sistemi dell'epoca e credo che Epo sia entrata nella lista dei farmaci proibiti dopo il 90( posso sbagliarmi).
Ma di denunce ne vennero fatte, sopratutto in Italia ma anche all'estero.
Nel 1993 quello che era presidente analoga FCI Olandese indico' pubblicamente che alcuni Team Italiani e Spagnoli che andavano per la maggiore facevano uso di EPO e altro.. Venne fatto passare per idiota
Nel 1994 in Italia fu l'anno dell'ingresso massiccio dell'EPO nella categoria dilettanti, successe di tutto.. Vinse il partito del gioco facile.
Nel 1996 al giro d'Italia la ritorno dei tre giorni in Grecia, i Nas erano pronti a fare una mega retata, bene un'alto funzionari CONI/FCI;nonzo% fece una soffiata e le ammiraglie con la ROBA fecero il giro per terra, il resto finì ai pesci..!
Quel funzionario Coni al quanto si dice ha fatto una bella carriera

UCI introdusse una regola che prevedeva squalifica immediata verso quei corridori che facevano illazioni pubbliche verso i colleghi..
Forse questa piu' di altre contribuì a costruire un'efficace muro omertoso.

Si il fenomeno epo ematico si poteva fermare.
Che questo avesse anche impedito quella che una pratica diffusa in campo amatoriale e non.. bè questo credo di no.. le ragioni culturali e sociali che portano a certi comportamenti sono indipendenti dalla conduzione di una federazione ciclistica.

L'amerigano a mio avviso mente anche quando parla del suo passaggio da un doping leggero a quello piu' pesante, ma è un'opinione.

Si metta il cuore in pace Armstrong, agli inizi degli anni 2000 è stato uno strumento efficace per molti.., Tour de France, rappresentava gli States che non possono perdere che invadono anche Marte, industria legata alla bici.., ha rappresentato una speranza per chi era ed è un malato ( gli va dato atto a questo..) l'industria farmaceutica..ecc,ecc
Poi forse ha pestato una merda piu' grossa di lui e ora se ne faccia una ragione, lo strumento è inservibile.
Poi ci ha dimostrato di avere piu' vite..e magari riesce a riciclarsi..

Chi non puo' avanzare la benchè minima pretesa sono i suoi avversari che erano anche piu' pieni di lui..!!
 

Dogmafpx

Maglia Rosa
9 Ottobre 2006
9.474
676
56
Dove una volta c'era un lago
Visita sito
Bici
In prestito
Armstrong come al solito racconta un fracco di frottole, forse perchè gli vengono lasciate dire.

Certo che il fenomeno si poteva fermare agli inzi, vero che erano farmaci non rintracciabili con i sistemi dell'epoca e credo che Epo sia entrata nella lista dei farmaci proibiti dopo il 90( posso sbagliarmi).
Ma di denunce ne vennero fatte, sopratutto in Italia ma anche all'estero.
Nel 1993 quello che era presidente analoga FCI Olandese indico' pubblicamente che alcuni Team Italiani e Spagnoli che andavano per la maggiore facevano uso di EPO e altro.. Venne fatto passare per idiota
Nel 1994 in Italia fu l'anno dell'ingresso massiccio dell'EPO nella categoria dilettanti, successe di tutto.. Vinse il partito del gioco facile.
Nel 1996 al giro d'Italia la ritorno dei tre giorni in Grecia, i Nas erano pronti a fare una mega retata, bene un'alto funzionari CONI/FCI;nonzo% fece una soffiata e le ammiraglie con la ROBA fecero il giro per terra, il resto finì ai pesci..!
Quel funzionario Coni al quanto si dice ha fatto una bella carriera

UCI introdusse una regola che prevedeva squalifica immediata verso quei corridori che facevano illazioni pubbliche verso i colleghi..
Forse questa piu' di altre contribuì a costruire un'efficace muro omertoso.

Si il fenomeno epo ematico si poteva fermare.
Che questo avesse anche impedito quella che una pratica diffusa in campo amatoriale e non.. bè questo credo di no.. le ragioni culturali e sociali che portano a certi comportamenti sono indipendenti dalla conduzione di una federazione ciclistica.

L'amerigano a mio avviso mente anche quando parla del suo passaggio da un doping leggero a quello piu' pesante, ma è un'opinione.

Si metta il cuore in pace Armstrong, agli inizi degli anni 2000 è stato uno strumento efficace per molti.., Tour de France, rappresentava gli States che non possono perdere che invadono anche Marte, industria legata alla bici.., ha rappresentato una speranza per chi era ed è un malato ( gli va dato atto a questo..) l'industria farmaceutica..ecc,ecc
Poi forse ha pestato una merda piu' grossa di lui e ora se ne faccia una ragione, lo strumento è inservibile.
Poi ci ha dimostrato di avere piu' vite..e magari riesce a riciclarsi..

Chi non puo' avanzare la benchè minima pretesa sono i suoi avversari che erano anche piu' pieni di lui..!!

Premiato con l'attuale presidenza della Fci......
 

UsPostalService

Apprendista Velocista
15 Ottobre 2012
1.464
32
Texas
Visita sito
Bici
Lance Armstrong
Chi non puo' avanzare la benchè minima pretesa sono i suoi avversari che erano anche piu' pieni di lui..!!

Su questo direi che non ci sia il minimo dubbio.

Quando invece dice che il fenomeno non fosse arginabile, non so, la cosa certa è che sappiamo che molte sostanze ai tempi non erano rilevabili.
C'erano anche coprenti e quant altro.
Forse Armstrong usa un verbo sbagliato ma il senso penso sia questo.
 

928w

Apprendista Velocista
16 Luglio 2008
1.740
42
Firenze
Visita sito
Bici
Bianchi Infinito
"Il dr. Flavio Alessandri aveva rilasciato già nel 1994 alla Commissione antidoping del Coni, allora presieduta dal dr. Porpora, dichiarazioni non rituali e, ancorchè allora coperte dal segreto istruttorio, di significativo orientamento per chi avesse voluto andare a fondo, scavare veramente in quel sottobosco dove le pratiche del doping stavano diventando un fatto generalizzato e dove il commercio illecito ed illegale registrava una propagazione che contaminava un numero crescente di giovani illusi di poter affrontare la vita e lo sport attraverso scorciatoie ingannevoli."

Fonte http://www.renzobardelli.it/Motivazioni/alessandri.htm

Si poteva fare di piu' e molto di piu'
Lorenzo
 

bach7

Passista
10 Gennaio 2011
4.096
2.065
Visita sito
Bici
Pinifarina
credo che ci sia poco da discutere: all'epoca (ma prima e anche dopo... ovvero sempre!) si sapeva benissimo cosa si faceva.

se non si è intervenuti è stato semplicemente perchè gli interessi (in generale) non lo consentivano.

lo spettacolo (nel vero senso della parola) aumenta, arrivano maggiori sponsor, si fa carriera ecc...
 

Travis Tygart Fan

Apprendista Scalatore
25 Gennaio 2013
2.436
37
Visita sito
Bici
.
Dal blog di Capodacqua:

Armstrong, segnali di fumo alla dirigenza Uci?


Si agita, scalpita, si capisce lontano un miglio che vorrebbe rientrare in quel mondo che lo ha respinto in modo definitivo con la radiazione a ruota dell’indagine dell’Usada, ( l’agenzia americana che si è potuta valere dell’aiuto determinante anche di qualcuno di casa nostra, quei Nas di Firenze, guidati dal maresciallo Ferrante che sono da tempo la punta di diamante della lotta al doping nel Bel Paese) Nonchè della mega-confessione davanti alla tv. Inquietante per quanto incompleta. L’ultimo segnale Lance Armstrong lo ha inviato tramite l’intervista a Cyclingnews nella quale ricostruisce il suo passato partendo dagli inizi della carriera, dunque dall’inizio del doping, ma a domanda precisa si rifiuta di scendere più di tanto nei dettagli fornendo nomi e circostanze.“Questa – dice l’americano – è una intervista per una pubblicazione online, non alla Wada o all’Usada. Se queste domande me le facessero loro risponderei. Ma non voglio parlare solo di doping, che è stato un elemento della mia carriera; ma per il 99% la mia carriera non riguarda questo fattore”. Orgoglioso e presuntuoso come da carattere. Anche se dopo anni di “trattamento” continuo quello che deve essere dimostrato (e non lo potrà essere mai) è cosa avrebbe vinto e come senza epo, testosterone, siringhe, iniezioni, sacche di sangue a go-go. L’intervista è inquietante. Fin dall’inizio Armstrong come tanti corridori giovani della sua generazione è perfettamente consapevole di cosa gli succede intorno. Di cosa fosse il ciclismo agli inizi della sua carriera, e di cosa fosse poi diventato. “Più o meno tutti sapevano tutto – dice nell’intervista – Non so cosa facessero in quegli anni gli altri (il riferimento è al ’93-’94, n.d.r.), non so cosa facessero Hampsten e Meija (i compagni nella Motorola all’epoca, n.d.r.) so solo che ad un certo punto il ciclismo si è indirizzato verso uno sport “ad alto regime di ottani”. Non so chi a cominciato per primo, so solo che è successo e noi ce ne siamo accorti nel ’95. Noi eravamo “a basso regime di ottani” gli altri erano oltre”. E in quel tutti sapevano tutto c’è anche la categoria degli operatori dei media: “Sapevano tutto anche loro, ma semplicemente non scrivevano. Ma poi i media sono cambiati”. Dunque un ciclismo più che corrotto già negli anni prima dell’epo e del doping selvaggio. Ed è l’arrivo dell’epo che fa compiere al plotone un balzo in avanti clamoroso. Armstrong lo prova sulla sua pelle in quel ’94 in cui con la maglia iridata sulle spalle deve inseguire il plotone in fuga, trasfigurato dall’epo. Ma non vuole precisare se a Oslo fosse o meno pulito, glissa la domanda. Però spiega: “Quello che andava nel ’93 non funzionava più nel ’94. In quell’inverno c’è stata come una scossa di terremoto nel ciclismo”. E conferma di aver passato l’ideale linea Maginot dell’alto “regime di ottani” nel ’95 la prima volta che – confessa – assunse testosterone. “L’alternativa era tornare a casa, smettere di correre”. Fare il salto di qualità era considerato normale, quasi un obbligo professionale, spiega ancora.
Dice tanto l’americano, ma evita accuratamente riferimenti precisi. Anzi, si sporge a spiegare in qualche modo l’impotenza dell’Uci in quegli anni: “Cosa potevano fare senza un test che individuasse l’epo? Nulla. Può darsi che non si preoccupassero più di tanto, ma io so che non potevano fare nulla. Non avevano gli strumenti. Loro come la IAAF nell’atletica, la FINA nel nuoto. Non li voglio difendere, non mi interessa, e non so neppure se avessero elementi scientifici per garantirsi legalmente. Ma so che non c’era un test”. Una strategia furba del dire e non dire. A caccia di quello sconto di pena che gli consenta di tornare a gareggiare nel suo amato triathlon. Ma, precisa il neo-presidente Uci Brian Cookson intervistato da “The Guardian” (a firma William Fotheringham). “Finora non si è fatto sentire”. Ufficialmente nessun contatto; tutto è fermo. “Non inseguiamo nessuno, anche se ha un nome importante – dice ancora Cookson – c’è l’opportunità (la commissione “verità e riconciliazione”, n.d.r) per ciascuno di dare il proprio contributo, ma deve essere nei termini previsti per tutti dalla Wada. Possiamo offrire un certo livello di anonimità, ma alla fine qualche nome deve uscire nel report”. Intanto il presidente internazionale porta avanti la commissione che dovrà indagare sui rapporti fra il texano e l’Uci: “Andiamo un po’ più a rilento del previsto, ma la strada è ormai imboccata”. Due, tre mesi di tempo per saperne di più. Dunque, se vuole lo sconto della pena, Armstrong deve vuotare il sacco e presto. E forse sarebbero in molti a preoccuparsi se dovesse accadere. Ma a guadagnarci probabilmente ci sarebbe la credibilità intera del ciclismo finita sotto terra dopo i decenni del doping selvaggio. Non sarà facile. C’è da fare i conti con i regolamenti che prevedono la pena per i colpevoli, ma anche la prescrizione dopo otto anni. Un situazione confusa che non invoglia alla confessione: quasi tutti i corridori che hanno parlato si sono ritrovati ai margini del movimento: dall’americano Leipheimer, a Julic messo alla porta da Sky all’australiano Matt White sospeso dalla squadra. Ciò che consente al canadese Hesjiedal, vincitore Giro 2012, di confessare senza avere sanzioni e a perpetrare l’ennesima ingiustizia:: “Capisco – dice Cookson –quelli che si lamentano dicendo: quella gente mi ha rubato la carriera. Bisogna stabilire quali siano le persone pulite da inserire nelle squadre”. Operazione difficile con una generazione compromessa e ancora in mezzo al guado.
http://capodacqua.blogautore.repubblica.it/2013/11/06/armstrong-segnali-di-fumo-alla-dirigenza-uci/
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
3.840
488
Visita sito
Poi ci sono altri passaggi nell'intervista che dimostrano la patologica incoerenza di Armstrong. A un certo punto dice che i soldi che il ciclismo fa guadagnare dovrebbe essere distribuito anche allae squadre. Sacrosanto, peccato che lui si sia arricchito grazie a sponsor personali che ricevesse compensi personali per partecipare alle gare (giro 2009 per esempio). A un certo punto dice che i ciclisti avrebbero dovuto o dovrebbero unirsi in un sindacato forte per far valere i propri diritti. Altra cosa sacrosanta, ma detta da uno che i colleghi li insultava, minacciava e cercava di rovinare economicamente risulta singolare.

http://it.wikipedia.org/wiki/Psicopatia

leggi e dimmi se non collima.
 

UsPostalService

Apprendista Velocista
15 Ottobre 2012
1.464
32
Texas
Visita sito
Bici
Lance Armstrong
Lance Armstrong has promised to cooperate with any future doping inquiry but he has also demanded greater fairness in the way punishments for drug cheats are handed out.
Armstrong said that he was willing to give evidence to a forthcoming independent commission, which is being set up to investigate the extent of doping in cycling and allegations of collusion by the sport’s international federation, the International Cycling Union (UCI).
Armstrong, 42, insisted that he would be entirely truthful because he had “nothing to lose”, but he also called on the authorities to be more consistent in their sanctions, complaining that he had “experienced massive personal loss, massive loss of wealth, while others have truly capitalised on this story”.
The disgraced former cyclist, who admitted on The Oprah Winfrey Show in January that he had doped during all of his seven Tour de France victories, has been banned from all organised sport for life and stripped of his Olympic and Tour de France titles.

“I’m keen to do whatever I can to help close the chapter and help the sport move forward,” Armstrong said. “Certainly, I would speak with 100 per cent transparency and honesty.
“All that I would say is that we had a very consistent pattern of behaviour for 20 years in cycling, very consistent, and yet the punishment and the toll that’s taken on some has not been consistent. You’ve had some people with a total free pass, you’ve had some people with a death penalty, for consistent behaviour.
“So all that I would hope for is that people are treated consistently and fairly. If everybody gets the death penalty, then I’ll take the death penalty. If everybody gets a free pass, well I’m happy to take a free pass. If every*body gets six months, then I’ll take my six months.”
The terms of reference of the independent commission are due to be discussed at the World Anti-Doping Conference this week in Johannesburg, where officials from the UCI, including newly elected president Brian Cookson, and the World Anti-Doping Agency will hold private talks. The commission, which was a manifesto promise by Cookson, is expected to begin work early in the new year.
One key issue that will have to be resolved is whether the commission will offer some form of amnesty or immunity to witnesses giving evidence. Some media reports have suggested that Armstrong may seek a reduction in his lifetime ban in return for cooperating with the ongoing investigation by the United States Anti-Doping Agency, though its chief executive, Travis Tygart, said on Monday that it would all depend on the quality of information he could provide. “I think it’s premature until he comes in and is truthful on all fronts,” Tygart said.
“Technically, it’s legally possible under the Wada code that currently exists. That said, it all depends on the assistance and the value. Certainly, the value of the information is less today than it was 12 months ago or back in June of 2012 when we were bringing the case.”
Armstrong, who is being sued by several former sponsors following the revelations of his drug-taking, told the BBC that the past year had been “real tough”.
“I’ve paid a high price in terms of my standing within the sport, my reputation, certainly financially because the lawsuits have continued to pile up.” Asked whether he regretted his on-screen confession to Winfrey, he replied: “I was going to have to answer the questions anyway. There were plenty of lawsuits in place that would have put me in the cross-hairs.”
 

UsPostalService

Apprendista Velocista
15 Ottobre 2012
1.464
32
Texas
Visita sito
Bici
Lance Armstrong
Cookson dice: "Ha ammesso di aver barato; se hanno barato anche altri è irrilevante. Non posso pensare che lui possa avere le stesse sanzioni di chi ha riconosciuto prima l'evidenza di certi fatti".

Prima in quale senso? Cronologicamente parlando? Direi di no(non avrebbe senso).
Chi sarebbero costoro che hanno riconosciuto prima l'evidenza di certi fatti?
Riis? Ullrich? Contador? Valverde? Rasmussen? E potrei citarne altri 1000.
Fatemi qualche nome di coloro che hanno ammesso subito le proprie respnsabilità di propria spontanea volonta o dopo il test antidoping.

A volte stando zitti si fa miglior figura che sparare cazzate.
 

Travis Tygart Fan

Apprendista Scalatore
25 Gennaio 2013
2.436
37
Visita sito
Bici
.
Tygart: Amstrong vuol parlare? Ci dica se l'Uci era collusa

«Per quattro volte ha rifiutato la nostra proposta»

«Armstrong sta cercando di sfruttare gli eventi per ottenere un vantaggio. Noi restiamo fiduciosi e continuiamo ad aspettare che venga a rispondere sotto giuramento a a tutto quello che gli dobbiamo chiedere, ma è del tutto prematuro speculare su qualsiasi tipo di riduzione della sua squalifica a vita».
http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=63391&tp=n

Ben detto.
 

lucianogiuseppe

Apprendista Cronoman
16 Maggio 2011
3.463
300
pavia
Visita sito
Bici
Pinarello Dogma, Trek Domane
Avesse fatto questa dichiarazione al momento del "mea culpa", avrebbe trovato consensi e fatto del bene ad un Ciclismo che aveva contribuito ad uccidere...ora è solo un disperato che cerca di sopravvivere a se stesso
 

UsPostalService

Apprendista Velocista
15 Ottobre 2012
1.464
32
Texas
Visita sito
Bici
Lance Armstrong
Avesse fatto questa dichiarazione al momento del "mea culpa", avrebbe trovato consensi e fatto del bene ad un Ciclismo che aveva contribuito ad uccidere...ora è solo un disperato che cerca di sopravvivere a se stesso

Ma è facile parlare da "esterni".
Bisogna trovarsi in quella situazione o quantomeno immedesimarsi nei suoi panni.


"Lance Armstrong ha accusato i vertici dell'Unione ciclistica internazionale di aver coperto il suo doping: "L'ex numero 1 Uci Verbruggen era una figura chiave nella mia via di fuga dai controlli antidoping. Sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo. Fu una delle persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi risultato positivo a un test" ha detto al Daily Mail.
"Non ho più intenzione di mentire per proteggere queste persone che non meritano il minimo rispetto. Io li odio. Ho finito con loro".