Da un precedente Topic mi era sembrato di capire che tutti i buoni telai in carbonio arrivano da Taiwan,di tutte le marche,quelli meno belli dalla Cina.
Quindi se arriva da Taiwan.....
Quindi se arriva da Taiwan.....
scusami ma io sono nato nel 68 e non ho idea di cosa voglia dire linkare e neanche come si faccia... di solito preferisco parlare con chi le bici le vende per capirci qualcosa di più... atala è stata assorbita da bianchi da tempo ed è normale che faccia operazioni di questo tipo, non si tratta mica di plagio! io non ho proprio nulla con chi produce a taiwan o in cina, anzi.... essendo di idee progressiste sono addirittura favorevole!!! il punto non è questo, il punto sta nel modo in cui ci presentano questi prodotti, facendoci credere che stiamo acquistando chissa cosa a prezzi stracciati, solo perchè la grafica è accattivante e poco più....puoi linkarmi il telaio atala uguale?
che c'è di male a produrre a taiwan?
atala è stata assorbita da bianchi da tempo
sono perfettamente d'accordo con te... infatti la mia tesi non era "quello che si produce a taiwan non va bene", ma piuttosto che dovrebbe costare meno!Ciao Abatta, era chiaro che la ricerca della 'leggerezza' era solo un innocente esercizio aritmetico, così "pour parler", "informal discussion" :dentone:
E' un peccato invece che chi solo 10 anni fà pedalava su una signora bicicletta da 9kg per 2 milioni di Lire oggi non sia più in grado di distinguere una BIANCHI da un altro telaio prodotto a Taiwan solo perchè magari sull'obliquo manca il logo, ...a meno che non si tratti di riproduzioni o casi di contraffazione. Ad ogni modo aspetto anch'io una fonte un link o un qualunque indizio che supporti quanto affermato.
Per le pesche (e le nettarine no??!? ) e ancor di più perchè con frasi fatte si continua ad additare il mostro Taiwan, rispondo a te ma riguarda tutti noi: chi ti assicura che quelle pesche che paghi di più e puoi scegliere personalmente sono di produzione locale, provenienti da filiera corta? Leggo nella firma che sei di Torino, saprai che sulla Tangenziale nord di Torino si affacciano le sedi di una grossa realtà con sede a Grugliasco, una multinazionale costituita da più società che realizza la metà del suo giro d' affari con prodotti di importazione, principalmente agrumi, pere e mele, da Francia e Spagna, Argentina e Sudafrica, volumi globali per 71.600 Tonnellate di frutta importata e commercializzata, miliardi di fatturato, per il 2009 più di quello che fattura Bulgari. I titolari hanno via via allargato il loro raggio di azione dalle banane alle pere argentine, continuando con i pompelmi israeliani e gli ananas ivoriani, l' uva sudafricana e le mele neozelandesi etc. etc. pesche spagnole e cilene comprese (giusto per tornare al tuo esempio). Posso fornirti i link di quello che scrivo, dove anche i titolari dichiarano che già negli anni '70 le pere non erano più italiane, le importavano dall' Argentina per averle tutto l' anno. Poi si sono spostati in Cile per produrre pesche, dopodiché hanno avviato una cooperativa in Ghana per la coltivazione di ananas, in Brasile con la produzione di manghi e papaya. Con una struttura molto segmentata, e divisa per specialità, tutte regolarmente certificate, sono anche passati ai funghi porcini, raccolti e lavorati in Polonia, Bulgaria e Romania, dove crescono con più frequenza, alla frutta esotica e alle mele cinesi, di cui sono diventati importatori, e hanno siglato un accordo con un' azienda cinese per impiantare una coltivazione di kiwi a livello locale. Moltiplica tutto questo per tutti i settori dell'agroalimentare (noi importiamo anche latte e prodotti derivati, comprese le mozzarelle che diventano blu, olio, riso, pesce, crostacei, carni fresche e cotte, bovine e ovine ma anche animali vivi etc. etc.) e poi moltiplica questo prodotto ancora per 20, tante quante sono le regioni italiane, e potrai avere un idea dei volumi delle importazioni. Non pensare che dopo la fissa per i calcoli dei pesi della "Sempre" ora io voglia far fare un lavoraccio anche a te, :eek: ma questo è quello che mettiamo a tavola per noi e per i nostri figli, pesche comprese. Cos'è allora, tutta robaccia? In questo importante settore ci preoccupiamo molto poco del Made in Italy anzi al fruttivendolo chiediamo l'uva e l'anguria solo a giugno quando sono pronte solo in Egitto (e la filiera agricola nazionale è severamente in ginocchio) e al telaio della nostra bici non è permesso che arrivi da Taiwan?
uguale
anzi no forse è questa
http://www.atala.it/index.php?option=com_sgicatalog&task=view&id=9950&Itemid=700
chi me lo ha fatto notare è uno che è stato rivenditore fino a poco tempo fa e che mi mostrava delle foto di telai grezzi di importazione... ma con questo, ripeto, non voglio farne una colpa a Bianchi... è cosi e penso che sia più stupido far finta di non saperlo, cercando di vedere solo la bandierina italiana incollata al tubo e non l'universo di aziende che concorrono a questo tipo di produzione multinazionale...
intendi forse legnano?
"I marchi del gruppo Bianchi - Bianchi, Legnano, Puch e Chiorda - si sono così uniti a quelli di Cycleurope - Monark, Crescent, DBS, Kildemoes, Everton, Micmo, Gitane - dando vita ad un network....."
http://www.bianchi.it/It/Bianchi/Corporate_Bianchi.aspx
ah no mi sai che hai ragione
http://www.atala.it/index.php?option=com_content&task=view&id=345&Itemid=849
ho imparato una cosa nuova
Ciao Abatta, era chiaro che la ricerca della 'leggerezza' era solo un innocente esercizio aritmetico, così "pour parler", "informal discussion" :dentone:
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In questo importante settore ci preoccupiamo molto poco del Made in Italy anzi al fruttivendolo chiediamo l'uva e l'anguria solo a giugno quando sono pronte solo in Egitto (e la filiera agricola nazionale è severamente in ginocchio) e al telaio della nostra bici non è permesso che arrivi da Taiwan?
uguale
anzi no forse è questa
http://www.atala.it/index.php?option=com_sgicatalog&task=view&id=9950&Itemid=700
intendi forse legnano?
"I marchi del gruppo Bianchi - Bianchi, Legnano, Puch e Chiorda - si sono così uniti a quelli di Cycleurope - Monark, Crescent, DBS, Kildemoes, Everton, Micmo, Gitane - dando vita ad un network....."
http://www.bianchi.it/It/Bianchi/Corporate_Bianchi.aspx
ah no mi sai che hai ragione
http://www.atala.it/index.php?option=com_content&task=view&id=345&Itemid=849
ho imparato una cosa nuova
chi me lo ha fatto notare è uno che è stato rivenditore fino a poco tempo fa e che mi mostrava delle foto di telai grezzi di importazione... ma con questo, ripeto, non voglio farne una colpa a Bianchi... è cosi e penso che sia più stupido far finta di non saperlo, cercando di vedere solo la bandierina italiana incollata al tubo e non l'universo di aziende che concorrono a questo tipo di produzione multinazionale...
Vabbèh, ma non è mica rato alleggerire una bici di media gamma, eh...
Cioè, capisco che ad alcuni possa far storcere il naso, ma dopotutto, ognuno è libero di fare come meglio crede, o no?
Guardate che ho fatto io con la mia Mono-Q...
Acquistata per 2200 con Ultegra SL / FSA Team Isuue e Mavic Ksyrium Equipe, le ho cambiato di tutto.
Ruote: Shimano WH7850 C24 CL
Gruppo: DA 7900 completo
Sella: Fizik Antares Carbon Braided
Pedali: Keo Blade
Non ho cambiato la piega perché nonostante il peso mi trovo benissimo come ergonomia.
In taglia 61, dove il solo telaio+forcella fanno segnare 1600 gr sulla bilancia, sono riuscito a farla pesare 7,4 Kg completa, pronto strada, con anche ciclocomputer e sensori installati. Non una piuma, ma neanche un macigno.
Il prossimo upgrade sarà proprio il telaio. Ed il fine non sarà certo l'alleggerimento. Anche perché non sarà certo un altro telaio a farmi pesare la bdc un chilo in meno... Però è chiaro che cercherò un telaio top o quasi ed avrò una buona bici ed un discreto muletto (che ora non ho).
Magari non è la maniera più economica di mettersi sotto il sedere una buona bdc, ma volete mettere la soddisfazione di andarsi a scegliere i componenti e magari, come faccio io, montarsi tutto da solo, imparare ad eseguire le registrazioni, a regola d'arte, con pazienza e applicazione, fino a farsi fare i complimenti da colui che "era" il proprio meccanico, ora solo "rivenditore ufficiale Bianchi ed anche, perché no amico.
Quindi, come vedete, il matto (o lo "sémo" chiamatemi come preferite) che fa certe cose c'è. E magari è pure soddisfatto della sua Frankenstainesca opera...
eh eh! e vabbè.... ma cosi son buoni tutti! ci dovresti anche dire cosa ti è costata alla fine la bici cosi assemblata, perchè a 4mila euro bici già assemblate da 7,5kg ce ne sono mica poche! Sono invece daccordo con te che potersi assemblare una bici pezzo per pezzo è molto gratificante, anche a costo di impiegarci molto tempo. Proprio partendo dal tuo principio, trovo poco vantaggioso il prezzo della "Sempre", alla quale per togliere un kg occorrerebbe sostituire ruote, guarnitura, freni, reggisella.... e mi fermo qui. In questo senso dico che i 2mila euro richiesti non sono affatto pochi....Vabbèh, ma non è mica rato alleggerire una bici di media gamma, eh...
Cioè, capisco che ad alcuni possa far storcere il naso, ma dopotutto, ognuno è libero di fare come meglio crede, o no?
Guardate che ho fatto io con la mia Mono-Q...
Acquistata per 2200 con Ultegra SL / FSA Team Isuue e Mavic Ksyrium Equipe, le ho cambiato di tutto.
Ruote: Shimano WH7850 C24 CL
Gruppo: DA 7900 completo
Sella: Fizik Antares Carbon Braided
Pedali: Keo Blade
Non ho cambiato la piega perché nonostante il peso mi trovo benissimo come ergonomia.
In taglia 61, dove il solo telaio+forcella fanno segnare 1600 gr sulla bilancia, sono riuscito a farla pesare 7,4 Kg completa, pronto strada, con anche ciclocomputer e sensori installati. Non una piuma, ma neanche un macigno.
Il prossimo upgrade sarà proprio il telaio. Ed il fine non sarà certo l'alleggerimento. Anche perché non sarà certo un altro telaio a farmi pesare la bdc un chilo in meno... Però è chiaro che cercherò un telaio top o quasi ed avrò una buona bici ed un discreto muletto (che ora non ho).
Magari non è la maniera più economica di mettersi sotto il sedere una buona bdc, ma volete mettere la soddisfazione di andarsi a scegliere i componenti e magari, come faccio io, montarsi tutto da solo, imparare ad eseguire le registrazioni, a regola d'arte, con pazienza e applicazione, fino a farsi fare i complimenti da colui che "era" il proprio meccanico, ora solo "rivenditore ufficiale Bianchi ed anche, perché no amico.
Quindi, come vedete, il matto (o lo "sémo" chiamatemi come preferite) che fa certe cose c'è. E magari è pure soddisfatto della sua Frankenstainesca opera...
No no, attenzione, già sulla povera BIANCHI in mano 'agli svedesi' se ne dicono tante (beh..povera si fa per dire, la Cycleurope AB è riconosciuta come la più importante holding mondiale nel settore del ciclismo!!) vi prego, non facciamo altra confusione! Stà storia di Bianchi e Atala l'ho sentita chissà quante volte e mi duole asserire che evidentemente, rivenditori Atala in primis, non è chiara a nessuno. Con ciò non voglio addescare polemiche ma mi preme spiegare bene come stanno le cose:
Atala non ha NULLA a che fare con Bianchi !!! L'equivoco sta nel nome "BIANCHI": "Bianchi Bisiklet AS" e "FIV E.Bianchi Spa" sono due cose differenti e distinte.
Da quanto risulta dai dati della principale banca dati aziendale italiana su dati della Camere di Commercio (e ho dati aggiornati sull'azionariato) la BIANCHI (o meglio, Cycleurope Italia SRL che insieme a Bianchi International rappresenta la FIV Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi SpA con sede a Treviglio-BG) è controllata al 100% dalla holding Cycleurope AB che ha sede a Stoccolma in Svezia ed è interamente di proprietà del gruppo Grimaldi Industri Ab. (e che ha come unici azionisti l'italiano Salvatore Grimaldi e suo figlio Tony).
Questa benedetta Cycleurope AB fa da holding anche a Cycleurope UK Ltd, Cycleurope France Sa, Cycleurope Deutschland GmbH, Cycleurope Danmark Cykelfabrik A/s, Cycleurope Sweden-Varberg, Cycleurope Finland Oy., Cycleurope Norge A.s., Cycleurope USA Inc., Cycleurope Japan Co. Ltd. Tra questi ci sono i 5 impianti produttivi di proprietà della holding, uno si trova in Asia e lo sappiamo tutti e 4 si trovano in Europa e sarebbero gli stabilimenti di Treviglio in Italia, Romilly-sur-Seine in Francia, Warberg in Svezia e Årslev in Danimarca, per quest'ultimo il 17 febbraio scorso è stato comunicato dal presidente di Cycleurope AB Tony Grimaldi che sarebbe cessata la produzione Kildemoes facility entro il 2010. Completano il quadro le 3 sedi divisione marketing di Olanda, Belgio e Austria e i 16 Main Distributors (Svizzera, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Brasile, Canada, Rep.Ceca, Estonia, Portogallo, Serbia Montenegro, Singapore, Slovenia, SudAfrica,Taiwan, Thailandia).
In Turchia così come in Cile la Cycleurope AB ha SOLO concesso in licenza a realtà locali di produrre con i marchi di sua proprietà (che sono li ricordiamo Bianchi, Crescent, DBS, Everton, Gitane, Kildemoes, Legnano, Micmo, Monark, Puch, Spectra). Il marchio Bianchi è uno strumento ed un opportunità di business in tutto il mondo. Tuttavia la visione di un marchio e l'offerta di prodotti globali non possono prescindere dalle cartteristiche e dalle richieste dei singoli mercati.
Veniamo al dunque:
Bianchi Bisiklet Sanyi VE Ticaret A.S è una società con 100% di capitale turco che crede nella potenza che ha sul mercato locale un marchio italiano e detiene la licenza di produzione col leggendario marchio Bianchi limitatamente in Turchia. BIANCHI è il brand commerciale ufficiale della Sanyi ve Ticaret Bianchi Anonim Sirketi che produce da se e per se ma non per la 'nostra' BIANCHI, produce molto altro ed esporta in Austria, Belgio, Bosnia Herzegovina, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Taiwan. Sulla stessa linea ha creduto e rilevato la Atala. Oggi Atala SpA è proprietà al 50% da Bianchi Bisiklet Sanyi VE Ticaret A.S. e Unione fiduciaria SPA Società fiduciaria e di servizi delle banche.
Per uno strano scherzo del destino quindi proprio la bicicletta Atala SLR200 rossa postata con ironia dall'amico Tizlook è realmente in vendita col marchio Bianchi senza essere un prodotto Bianchi ... insomma... ci sono biciclette turche che portano il nome Bianchi ma nessuna Bianchi presente nei nostri listini è prodotta in Turchia
Non è un fotomontaggio, la trovate quì: http://www.bianchi.com.tr/urunler/urundetay.aspx?kategoriid=2&altkategoriid=11&urunid=147
Spero di essere stato non solo noioso ma anche un pochino interessante :-)
Fonti:
http://www.cycleurope.com/ce_corp_1.html
http://www.atala.it/index.php?option=com_content&task=view&id=345&Itemid=849
http://www.bike-eu.com/news/1580/bianchi-turkey-acquires-atala.html
http://www.bianchi.com.tr/eng/homeeng.html
Sei uno spilungone, non Ti facevo cos' altro...
eh eh! e vabbè.... ma cosi son buoni tutti! ci dovresti anche dire cosa ti è costata alla fine la bici cosi assemblata, perchè a 4mila euro bici già assemblate da 7,5kg ce ne sono mica poche! Sono invece daccordo con te che potersi assemblare una bici pezzo per pezzo è molto gratificante, anche a costo di impiegarci molto tempo. Proprio partendo dal tuo principio, trovo poco vantaggioso il prezzo della "Sempre", alla quale per togliere un kg occorrerebbe sostituire ruote, guarnitura, freni, reggisella.... e mi fermo qui. In questo senso dico che i 2mila euro richiesti non sono affatto pochi....
191 cm, senza contare le "corna"
Mi è costata sicuramente di più che a comprarla belle che pronta, ovvio.
Però, mi sono sbizzarrito mica poco a scegliere i componenti, sentire la differenza tra uno e l'altro, imparare a montarli, a registrarli, a manutenerli.
Poi, è vero che ho speso molto, ma l'ho fatto in maniera "dilazionata" nel tempo, invece che sborsare tutto subito.
La "scimmia" di queste cose è irrazionale. Perché, francamente, non è che si diventa Gimondi con una bici tutta al top... Ci vogliono gambe, cuore, anima, impegno, dedizione, sacrificio... Ma che ci vuoi fare, noi "pipponi" ci gratifichiamo anche sperperando denari!
...mmm....
Che sia questa...?
Mi spiegate perchè continuate a postare questa schifezza di bdc di ALLUMINIO che nulla ha a che vedere con la SEMPRE?
eh eh! e vabbè.... ma cosi son buoni tutti! ci dovresti anche dire cosa ti è costata alla fine la bici cosi assemblata, perchè a 4mila euro bici già assemblate da 7,5kg ce ne sono mica poche! Sono invece daccordo con te che potersi assemblare una bici pezzo per pezzo è molto gratificante, anche a costo di impiegarci molto tempo. Proprio partendo dal tuo principio, trovo poco vantaggioso il prezzo della "Sempre", alla quale per togliere un kg occorrerebbe sostituire ruote, guarnitura, freni, reggisella.... e mi fermo qui. In questo senso dico che i 2mila euro richiesti non sono affatto pochi....
...mmm....
Che sia questa...?
Mi spiegate perchè continuate a postare questa schifezza di bdc di ALLUMINIO che nulla ha a che vedere con la SEMPRE?
Per farti incazzare..!!