22 luglio 2012 GF GAUL
Simone: "Pochi chilometri dopo la partenza abbiamo affrontato la salita verso Palù di Giovo, il passo è stato a tratti veramente elevato visto che si sono mossi alcuni dei corridori più forti, infatti c'è stata una selezione notevole, personalmente ho faticato un pò, preferendo comunque rimanere oltre la ventesima posizione, perdendo anche qualche posizione in seguito alle accelerazioni del gruppo, posizioni recuperate appena rallentavamo. In fondo alla discesa ho intuito che avremmo rallentato e ho chiesto ad un mio compagno di stare attento, lui è stato bravissimo ed è entrato nella fuga con altri tre corridori, che immaginavo facessero il lungo, e così io sono stato rilassato fino ad Aldeno dove iniziava il Bondone.
La prima parte di salita, la più dura, è stata affrontata con un passo buono ma non eccessivo, il distacco dai primi non è calato molto (intorno ai 2'30") ma ho preferito, sebbene le sensazioni fossero discrete, non forzare il passo in prima persona, sia perché so che in certe salite è sempre meglio aspettare un pò e sia perché conoscevo la salita e sapevo che dopo 6-7km c'era un tratto dove spianava dove a ruota è possibile spendere meno. Proprio poco prima di questo tratto più facile abbiamo ripreso il mio compagno che,dopo aver visto che gli altri fuggitivi andavano un pò troppo forte per lui, ha preferito salire regolare gestendosi, così che quando gli ho chiesto di tirare forte il pezzo facile, così da evitare un inevitabile rallentamento visto che il forte vento contrario favoriva chi fosse stato a ruota, ha fatto un ottimo lavoro, continuando a ridurre il distacco dai primi (ero quasi sicuro che facessero il lungo ma preferivo non rischiare).
Poco dopo che la strada è tornata a salire decisa, e il mio compagno si è staccato, ho provato in prima persona visto che stavo bene e volevo aumentare un pò il ritmo, visto che eravamo sempre più di una ventina di corridori. Sono stato ripreso prima da un corridore, che sapevo essere un avversario ostico per il medio, e poi da tutto il gruppetto tirato da uno dei granfondisti più forti in assoluto, la mia azione ha avuto l'esito sperato visto che una volta ripresi il corridore che stava tirando ha tirato dritto, e da quel momento abbiamo fatto un paio di km ad un'andatura davvero elevata, tutti in fila indiana con le posizioni congelate (io ero in seconda ruota), sebbene non avessi più il riferimento dei watt ero convinto del fatto che stessimo montando bene e avevo la conferma di star molto bene visto che soffrivo un pò il ritmo imposto, ma senza mai andare in difficoltà o pensare di dover calare, ero anzi molto contento che il passo fosse così forte, sia per avvicinarci ai fuggitivi che per fare una grossa selezione.
Gli ultimi km prima del bivio, più facili, l'andatura è calata nuovamente, ma ero comunque abbastanza tranquillo perché vedevamo la testa della corsa (a circa 15") e anche perché avevo visto che nel gruppo di testa eravamo in 3-4 che potenzialmente avrebbero potuto fare il medio. Al bivio, come da previsione, i fuggitivi, ormai a tiro, hanno preso per il lungo, e ci siamo ritrovati in tre in testa alla corsa, subito dopo ho provato un allungo, nel quale un corridore si è staccato mentre l'altro mi ha dato comunque l'impressione di soffrite, mettendoci un pò a prendere la mia ruota, così che ho preferito rallentare, anche facendo rientrare il terzo corridore, e aspettare la volata, avendo l'impressione di essere il più fresco. Da lì all'arrivo la strada era un alternarsi di falsopiani e discesine, io nell'ultimo km mi sono messo in terza ruota fino a che, su uno strappo, sono partito ai -200 metri, facendo subito la differenza e arrivando con 5" sul secondo e 11" sul terzo. Oltre ad aver trovato un'ottima giornata (cosa per me molto più facile su certi percorsi) penso di aver gestito molto bene anche a livello tattico l'ascesa del Bondone, senza mai farmi prendere dal nervosismo o dalla smania di arrivare da solo."
(valori su media mobile 20'')
peccato non avere i dati finali della scalata principale perchè quasi sicuramente non c'è stata alcuna flessione nella prestazione, prevedibile anzi una certa stabilità confermata da calcolo indiretto ricavato da VAM e pendenza media: 65' di scalata a ~5+/-0,1 W/Kg medi.
Ciò che emerge dall'analisi di Simone è la lucidità estrema dimostrata in gara, che si è dimostrata in una capacità di gestione in attacco quando necessario e altrettanto in difesa e votata al risparmio in ogni frangente che permettesse ciò; non è da sottovalutare il ruolo del compagno di squadra che ha permesso una tranquillità tattica nelle fasi iniziali nonostante 2 fasi continuative e decisamente importanti già sulla prima salita con lunghi tratti di permanenza (NB ma mai picchi in eccesso oltre Z6) in Z5.
Il tratto di collegamento tra questa salita e la successiva è stato poi interpretato in maniera egregia, sempre sotto i 200W e quindi in completa economia una volta effettuata la prima selezione.
Prima fase del Bondone con potenze sempre vicine ai 340W +/-20W e una tendenza, anomala per Simone, a spingere un rapporto un pò più lungo del solito ma questo, a differenza di altri eventi recenti, non è stato un calo nella capacità di esprimere potenza quanto una necessità sia di risposta in maniera "controllata" al passo imposto da altri, sia dalle pendenza più impegnative di questa prima parte di ascesa.
Da qui in poi non si hanno più dati potenza ma è notevole la capacità di mantenere inalterata la cadenza, sempre prossima agli 80 rpm per tutta questa fase;
(distribuzione cadenza/potenza, in salita max densità tra 75 e 85 rpm)
come confermato da Simone, anche in questa situazione, da atleta esperto nonché intelligente, non ha avuto problemi a seguire le proprie sensazioni anche se non supportate in questo caso da un riscontro oggettivo (=gli atleti di questo livello non sono auto guidati dai valori di un display...).
Finale di notevole brillantezza, sicuramente hanno influito alcuni lavori intervallati inseriti dopo il blocco di carico Z4+5 post infortunio per recuperare capacità di ritmo e capacità esplosiva (con rientro/base però sempre di medio alto carico aerobico), cioè il saper eseguire un'azione decisiva al massimo delle potenzialità nel tratto cruciale di gara, in questa situazione tattica appunto nel finale di salita.
Personalmente, ma interpreto anche il sentimento di chi segue questa discussione, sono estremamente soddisfatto della prestazione di Simone, non è sempre facile o scontato trovare un atleta amatore che oltre ad essere vincente è limpido, serio e dimostra questa determinazione (non scordiamoci l'infortunio...). Bravissimo!
ps se entro sabato riesco farò collage video della gara
pps per i critici del "questa volta ti è andata bene", sempre in questa gara una ragazza che seguo (e si allena con la sola fc) ha vinto la propria categoria, quindi forse non è tutta fortuna (o meno elegantemente, ) ma metodo e programma