Il mio punto è un altro pero'
In quegli anni la bici da corsa era una cosa per una clientela molto specifica, di gente che correva in bici. O di gente che aveva smesso di correre (giovanili, etc..).
Da allora sempre più gente si è avvicinata al tipo di ciclismo: "competitivo, ma non troppo". Basti pensare al fenomeno delle Granfondo. Alla Oetztaler o MDD di 30 anni fa c'erano 4 gatti. Oggi c'è la lotteria italia per iscriversi....
Non è che 40 anni fa non ci fossero le bici da califfi che costavano come una moto:
Vedi l'allegato 386714
Ma erano cose per super-appassionati con la grana. Non le vedevi certo alle gare tra i capannoni in paese. Perché quelle erano gare a cui non partecipava il notaio o il dentista. Il ciclismo non era uno sport per quella fascia sociale.
E' cambiata la clientela e l'industria si è ri-orientata.
Non è "il marketing" che fa chissà quali cose losche. anzi, si è solo adattato
a promuovere quello che la gente compra. E' la gente che compra che è cambiata, oltre che le bici. Infatti, se prendiamo il micro-campione di gente che scrive qui, si vede che i piu' scontenti dei cambiamenti sono persone di mezza età...
Al cliente di oggi, che si avvicina per la prima volta al ciclismo, gliene frega niente di com'era la bici negli anni '70, e se salisse sopra una la troverebbe un cesso inguidabile con dei rapporti demenziali.