Vorrei aprire questa discussione per cercare di individuare una metodologa concreta per arrivare ad un risultato utile in termini pratici, anche se cmq bisogna partire dalla teoria.
Ho preso spunto dalle osservazioni continue dei miei allenamenti, e dagli esperimenti che stanno conducendo i produttori del nuovo sistema di misurazione della potenza direttamente al pedale, e che probabilmente aprirà dei nuovi scenari che aiuteranno a comprendere meglio le molteplici componenti del valore che poi si vede sul display sotto la voce Watts.
Intanto si sa che il lavoro che viene misurato è principalmente la forza necessaria per vincere il punto morto superiore, e che tale forza necessaria è tanto maggiore tanto è +bassa la frequenza di pedalata a parità di potenza, non saprei se si possa definire inversamente proporzionale, non me lo sono mai chiesto.
Però evidentemente la capacità di esprimere alte frequenze deriva necessariamente da bassi livelli di forza, cioè è l'inerzia (?) che aiuta a superare +facilmente il punto morto superiore generando quindi maggior potenza (velocità) a bassi livelli di forza, però è chiaro che tale situazione non si ripete all'infinito, per cui ci sarà sempre un limite fisiologico determinato dalla potenza sostenibile per un periodo X, qualsiasi esso sia.
Osservando i miei file mi sono accorto che, rispetto all'anno scorso la potenza che generavo in salita a 70-75rpm adesso sono capace di generarla a 80-85rpm, quindi ho abbassato i livelli di forza necessari per produrre quella potenza, di conseguenza sono +resistente alla fatica, lo vedo.
Credo che tali miglioramenti siano da attribuire ai lavori di forza resistente, e guarda caso sono lavori fatti con livelli medi di forza e di potenza, ho notato che la potenza che riesco adesso a reggere su una salita lunga è praticamente corrispondente alla potenza delle ripetute a 55-60rpm, quindi con livelli di forza un pò +bassi rispetto ad esempio ad una potenza maggiore erogata a 90rpm, ad esempio 380watts, che poi sarebbe, secondo i miei calcoli la potenza necessaria per restare in gruppo anche sulle salite lunghe. Infatti al momento il mio limite a certe potenze sarebbe intorno ai 2000mt circa al 6-7%, quindi sulle salite medio/lunghe vado in crisi, se invece vado regolare sui 280watts attuali e 80-85rpm, come è successo sabato, sono in grado di fare sull'ultimo tratto di salita almeno 50sec. a 380watts medi.
Tornando un attimo alla teoria, la potenza è la risultante dei valori medi riscontrati durante tutto il ciclo della pedalata, è generata dalla forza effettiva impressa al pedale, si sa che con una leva maggiore ci vuole meno forza, e di conseguenza a parità di potenza con una pedivella +lunga si fa meno forza effettiva. Però la pedivella +lunga implica anche il fatto che varia il punto di spinta durante il ciclo della pedalata, e questo principio sta anche alla base degli studi che hanno consentito la produzione delle guarniture rotor.
Inoltre, se è vero che una diversa posizione sulla bici determina anche una diversa capacità di esprimere la potenza di cui si dispone, perchè evidentemente cambia il punto di spinta, la conclusione non può che essere una, per aumentare la potenza disponibile bisogna necessariamente aumentare le rpm, che abbassando i livelli di forza necessari consentono una maggior potenza.
Quindi, ammesso che l'esposizione teorica sia corretta, per quanto probabilmente incompleta, come si fa ad aumentare la potenza ad FTP?
La risposta + logica sarebbe aumentare la frequenza sul rapporto di soglia, cioè bisognerebbe trovare il miglior compromesso tra forza e potenza, non escludendo la verifica della meccanica della pedalata, perchè al variare del punto di spinta varia anche la forza, meno forza si usa +potenza può essere erogata perchè si sarà capaci di generare frequenze +alte con un determinato rapporto.
Io mi sarei fatto un'idea in proposito, il miglior modo per aumentare al potenza sarebbe un esercizio di interval training tra i 3-8' ad intervallo usando il rapporto di soglia a 55-60rpm, ovvero la potenza FTP a 55-60rpm.
Spero in contributi significativi, anche in senso correttivo, o novativo.