Sarà un 2x6 4x4 4x2 4x1 o roba con quelle proporzioni. Interessante il fatto di farlo in salita. Però qui le prove non sono tutte uguali, è una scaletta a scendere.
Ciao
Ciao
In questo caso come funzionava il workout? un tot di tempo in vo2max e l'altro tot di tempo alla metà del vo2max?c'è chi lo ha già trasferito e applicato da un po' di anni Anche arrivando a estendere il carico "Vo2max" ben oltre il doppio. Per farlo si lavora su deplezione e recupero W' (paradigma/modello CP+W').
Un esempio (omessi volutamente tempi/rec. dei lap).
Vedi l'allegato 306507
nessuno di quelli, e non sono volutamente uguali/lineari perché non lo è nemmeno la cinetica di Vo2 quando si supera lo stato stazionario di intensità. L'obiettivo è avere una sequenza quanto più lunga e sostenibile di mantenimento su una elevata intensità di consumo di O2 modulando il carico periferico/muscolare.
Vabè OT con effetippì quindi vi lascio a quello
Ciao è semplicemente una scaletta a scendere, tradizionale, le cui proporzioni si deducono direttamente dal grafico. In generale il tempo di permanenza al VO2MAX è, nella corsa e per atleti allenati di 9'/12'; pare che alcuni esemplari africani possano avvicinare i 20'. Detto T il tempo di permanenza, fare anche solo tre prove di T/3 è un allenamento che richiede recuperi di grande durata, e che ha poco senso, se non in circostanze particolari.non commento visto che questo allenamento è top secret -inventato da me ma i concetti sono ben noti anche in atletica con il "nostro" vantaggio, per nulla secondario, però di poter quantificare il tutto con CP e W'
Qui si parla di effetippì e come già detto buona prosecuzione.
è un'evoluzione/personalizzazione degli HIDIT? Avevi messo un riferimento ad un articolo tempo fa...Se però non ti è chiaro il concetto di W' (e CP, CV per la corsa) le tue deduzioni sono solo incomplete. Proprio lavorando nei domini di intensità (moderata, elevata, massimale) di un quantitativo (capacità di lavoro) non sostenibile a lungo termine (W') si prefigura quella "semplice scaletta" che semplice in realtà non è perché si prefigge di lavorare ed estendere al massimo possibile la permanenza in tutto il dominio > CP.
E' un concetto ben più realistico di pVO2max visto che pVO2max si può raggiungere sia con un carico intervallato sfruttando la cinetica proprio di VO2 che con un valore isopotenza (molto meno realistico, soprattutto su strada) fino a esaurimento in un lasso temporale tipicamente compreso tra 5 e ~8' (classici MMP ad esaurimento).
I principi di fisiologia sono trasversali quindi anche "non so se in bicicletta si può fare" richiede solo un a) approccio con modello solido di ancoraggio tra quanto si vuole monitorare (fisiologia) e quanto è quantificato dal modello b) diverse esigenze e possibilità nei tempi di recupero (semplicemente legate al gesto tecnico confrontando n+1 sport, implicazione fondamentale nella gestione dei recuperi attivi, indifferente per quelli passivi).
PS su Critical Power (CP) e suo equivalente run (Critical Velocity = CV) ci sono centinaia di articoli scientifici, è sufficiente una semplice ricerca (es. in Google Scholar) oppure qui ci sono video interessanti (l'autore è -stato- uno dei più prolifici su questo argomento).
innanzitutto bisognerebbe valutare le condizioni di svolgimento dei test, per verificare che le condizioni esterne come umidità e temperatura, o anche orario di svolgimento, e/o interne (riposo, stress, alimentazione) siano simili.Probabilmente se ne è già parlato in qualche punto di questo thread, che però non ho trovato.
Avrei questa domanda: ho fatto un test FTP su strada (protocollo Allen/Coggan sui 20 minuti, eseguito mi pare correttamente: riscaldamento + 5 minuti a tutta + recupero + test 20 minuti, a cui sottrarre il 5%) da cui ho ricavato una stima della mia soglia di potenza.
Ho poi fatto con un preparatore il test del lattato (sui rulli indoor), e il MLSS risulta notevolmente inferiore rispetto alla FTP ricavata con il test FTP su strada. Il misuratore di potenza era lo stesso (quindi non ci sono problemi di utilizzo di strumenti tarati diversamente).
Da quel poco che ho visto mi pare di capire che in letteratura scientifica c'è abbastanza dibattito sulla relazione tra FTP e MLSS (anche considerando che il test del lattato va a *misurare* la quantità di acido lattico, mentre il test FTP va a *stimare* la potenza teoricamente sostenibile per circa un'ora), ma ad ogni modo, è possibile che vi possa essere differenza di 30/40 watt (cioè MLSS inferiore di 30/40 watt rispetto a valore FTP così come rilevato con il test di cui sopra)?
Poi, in base al riscontro su strada, il wattaggio corrispondente al MLSS lo riesco a tenere per un'ora senza troppi problemi, la FTP rilevata la tengo abbastanza bene in salite di 20/30 minuti, ma non so se riuscirei a fare un'ora di salita a quella potenza.
Grazie per chi mi ci fa capire di più sulla questione!
innanzitutto bisognerebbe valutare le condizioni di svolgimento dei test, per verificare che le condizioni esterne come umidità e temperatura, o anche orario di svolgimento, e/o interne (riposo, stress, alimentazione) siano simili.
poi è bene considerare che per una serie infinita di fattori, pedalare sul rullo è diverso rispetto alla strada.
fatta questa doverosa premessa, è bene precisare che la FTP non è per definizione riferita a 60 min, e che è assai dibattuto quel 5%... che potrebbe essere anche 8 o 12% in alcuni soggetti.
quindi i valori che a te sembrano inconciliabili, forse se valutati con attenzione, e tenendo presente quanto sopra, tanto sballati non sono.
io non ho competenze tali da poterti dare una risposta. magari altri sul for un sapranno darti spiegazioni e consigli miglioriGrazie, ma quindi come sarebbe opportuno impostare la FTP per definire le varie zone di allenamento? Tenendo conto del valore derivato dal test FTP su strada, o da quello del MLSS misurato indoor? (O una via di mezzo...?)
anche l'MLSS si basa sulla stima di 4 mmol come soglia del lattato.Probabilmente se ne è già parlato in qualche punto di questo thread, che però non ho trovato.
Avrei questa domanda: ho fatto un test FTP su strada (protocollo Allen/Coggan sui 20 minuti, eseguito mi pare correttamente: riscaldamento + 5 minuti a tutta + recupero + test 20 minuti, a cui sottrarre il 5%) da cui ho ricavato una stima della mia soglia di potenza.
Ho poi fatto con un preparatore il test del lattato (sui rulli indoor), e il MLSS risulta notevolmente inferiore rispetto alla FTP ricavata con il test FTP su strada. Il misuratore di potenza era lo stesso (quindi non ci sono problemi di utilizzo di strumenti tarati diversamente).
Da quel poco che ho visto mi pare di capire che in letteratura scientifica c'è abbastanza dibattito sulla relazione tra FTP e MLSS (anche considerando che il test del lattato va a *misurare* la quantità di acido lattico, mentre il test FTP va a *stimare* la potenza teoricamente sostenibile per circa un'ora), ma ad ogni modo, è possibile che vi possa essere differenza di 30/40 watt (cioè MLSS inferiore di 30/40 watt rispetto a valore FTP così come rilevato con il test di cui sopra)?
Poi, in base al riscontro su strada, il wattaggio corrispondente al MLSS lo riesco a tenere per un'ora senza troppi problemi, la FTP rilevata la tengo abbastanza bene in salite di 20/30 minuti, ma non so se riuscirei a fare un'ora di salita a quella potenza.
Grazie per chi mi ci fa capire di più sulla questione!
Secondo me la risposta è in quanto evidenziato, se non riesci a mantenere quella potenza per un ora è sovrastimata la FTP.Probabilmente se ne è già parlato in qualche punto di questo thread, che però non ho trovato.
Avrei questa domanda: ho fatto un test FTP su strada (protocollo Allen/Coggan sui 20 minuti, eseguito mi pare correttamente: riscaldamento + 5 minuti a tutta + recupero + test 20 minuti, a cui sottrarre il 5%) da cui ho ricavato una stima della mia soglia di potenza.
Ho poi fatto con un preparatore il test del lattato (sui rulli indoor), e il MLSS risulta notevolmente inferiore rispetto alla FTP ricavata con il test FTP su strada. Il misuratore di potenza era lo stesso (quindi non ci sono problemi di utilizzo di strumenti tarati diversamente).
Da quel poco che ho visto mi pare di capire che in letteratura scientifica c'è abbastanza dibattito sulla relazione tra FTP e MLSS (anche considerando che il test del lattato va a *misurare* la quantità di acido lattico, mentre il test FTP va a *stimare* la potenza teoricamente sostenibile per circa un'ora), ma ad ogni modo, è possibile che vi possa essere differenza di 30/40 watt (cioè MLSS inferiore di 30/40 watt rispetto a valore FTP così come rilevato con il test di cui sopra)?
Poi, in base al riscontro su strada, il wattaggio corrispondente al MLSS lo riesco a tenere per un'ora senza troppi problemi, la FTP rilevata la tengo abbastanza bene in salite di 20/30 minuti, ma non so se riuscirei a fare un'ora di salita a quella potenza.
Grazie per chi mi ci fa capire di più sulla questione!
Oppure nel suo caso la componente anaerobica è importante, e non bastano i 5' AllOut del protocollo a scaricarla.Secondo me la risposta è in quanto evidenziato, se non riesci a mantenere quella potenza per un ora è sovrastimata la FTP.
Abbassando quella e considerando diverse condizioni ambientali, magari una certa predisposizione a lavorare con componente anaerobica ecc hai già 2 valori più vicini e confrontabili.
In buona sostanza cosa cambia tra CP e ftp?Oppure nel suo caso la componente anaerobica è importante, e non bastano i 5' AllOut del protocollo a scaricarla.
Questi sono casi in cui confrontare le metodologie CP+W' e FTP è più che utile, direi fondamentale... una CP salvo errori clamorosi di gestione non la sottostimi, una FTP (che già di per sè è un paramentro evanescente tipo leopardo delle nevi) la puoi cannare completamente.. o meglio: ottenere un valore che non ti è utile.
La ftp gestita come test secco di 1ora sarebbe devastante e con troppe varianti per così lungo tempo.In buona sostanza cosa cambia tra CP e ftp?
E perchè è più difficile commettere errori di sottostima diversamente dalla Ftp?
Cambia tutto, FTP è una stima, CP è un concetto diverso, è un range di valori.In buona sostanza cosa cambia tra CP e ftp?
E perchè è più difficile commettere errori di sottostima diversamente dalla Ftp?
Che poi…non è tanto complicato stabilire le varie CP,il problema è stilare le schede in relazione a carenze o eccedenze ottenute rispetto ai target dei vari portocolli.Cambia tutto, FTP è una stima, CP è un concetto diverso, è un range di valori.
Ri-linko l'articolo del sempre ottimo @Roberto Massa : https://www.massarob.info/2015/10/paradigmi-confronto-ftp-e-cp-w.html