Iniziare ma...non so nuotare!

fabio1966

via col vento
11 Ottobre 2009
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monza
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Scusate l'ot: Alberto Ghidoni, Alberto Senigagliesi, Angelo Weiss sono alcuni degli attuali allenatori della nostra nazionale di coppa del Mondo: non saranno grandissimi sciatori, eppure è tutta gente che è andata alle Olimpiadi e ha gareggiato in coppa del Mondo.... ;nonzo%
Piccolo Tibet non caschiamo nel gioco di altri ma confrontiamo! Io non ho detto che nello sci i grandi allenatori non valgano nulla come sciatori. Il fatto che abbiano partecipato alle olimpiadi non è un parametro. Sarebbe come dire che Uccellari un domani fa l'allenatore e diventa un grande preparatore. La sua partecipazione 20 anni prima s Londra non ha nulla a che vedere non le sue capacita' nel triathlon o lo sono in parte. Io ti ho detto che nello sci con tre lezioni prendi lo sci e scendi nel nuoto uno che non ha mai nuotare non sciavola manco un metro dopo tre lezioni
Fabio
 

Piccolo Tibet

Pedivella
17 Luglio 2010
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Giant- scott
Piccolo Tibet non caschiamo nel gioco di altri ma confrontiamo!
Fabio
Figurati, sempre pronto :mrgreen:
Io non ho detto che nello sci i grandi allenatori non valgano nulla come sciatori.
Fabio
Tre post fa però avevi scritto questo:
I più grandi allenatori di sci non sono grandissimi sciatori
Fabio
Quindi ti ho solo fatto notare che la tua affermazione, che hai postulato come un assioma, non è sempre vera, e se vuoi vado avanti con gli esempi, citando Gross, Thoeni e tanti altri che dopo la carriera atletica hanno fatto gli allenatori. Quindi la tua affermazione è inesatta. o-o
Io ti ho detto che nello sci con tre lezioni prendi lo sci e scendi nel nuoto uno che non ha mai nuotare non sciavola manco un metro dopo tre lezioni
Fabio
Con tre lezioni nello sci sei ancora in un campo scuola e il fatto che arrivi a valle non ha niente a che fare con lo sciare, in tre lezioni di nuoto sei allo stesso punto e solitamente sciavoli.. :mrgreen:
 

lolloco

Novellino
27 Dicembre 2010
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perchè no!
Figurati, sempre pronto :mrgreen:

Tre post fa però avevi scritto questo:

Quindi ti ho solo fatto notare che la tua affermazione, che hai postulato come un assioma, non è sempre vera, e se vuoi vado avanti con gli esempi, citando Gross, Thoeni e tanti altri che dopo la carriera atletica hanno fatto gli allenatori. Quindi la tua affermazione è inesatta. o-o

Con tre lezioni nello sci sei ancora in un campo scuola e il fatto che arrivi a valle non ha niente a che fare con lo sciare, in tre lezioni di nuoto sei allo stesso punto e solitamente sciavoli.. :mrgreen:

io dopo tre lezioni di sci...mi son dato al nuoto! :wacko:
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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advanced pro
Allora, visto che sono maestro di nuoto oramai da 40 minuti :mrgreen: vediamo se si puo dire o non dire che:

l'acquaticità si apprende con l'esercizio ma, nessun istruttore potra mai spiegarla, può aiutare a raggiungere il proprio massimo possibile attraverso la tecnica, ma mai potrà individuarla e spiegarla nel singolo o-o
 

ziojo

Apprendista Velocista
18 Giugno 2007
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Questa storia dell'acquaticità "innata" è un tipico luogo comune.

Ormai tutti sanno che non è così e che, con volontà e determinazione, si può imparare a "sentire" l'acqua e scivolarci dentro con crescente naturalezza e confidenza.

Ciò che è innato, ovviamente, è l'insieme di caratteristiche fisiche che portano un individuo a essere più portato di un altro verso una disciplina sportiva. Il nuoto non fa eccezione, per cui ci sarà sicuramente qualcuno più portato di un altro per nuotare, ma non c'entra niente con "l'acquaticità".

Esempio di carattersitica fisica importante per il nuoto: la mobilità articolare.

La capacità di tendini, legamenti e articolazioni di allungarsi e sciogliersi facilmente è una caratteristica prima di tutto innata. E' questione di "materia prima". Poi ovviamente si migliora con esercizi specifici, ma oltre un certo livello non ci si va. Bene, questa caratteristica, nel nuoto di altitssimo livello, può arrivare a giocare un ruolo discriminante. Le micro-rigidità innate che un soggetto si porta dietro come caratteristica "di fabbrica" (ad es. nella spalla) si traducono, dopo qualche minuto di gara, in aumento dello sforzo muscolare per tenere la medesima velocità con conseguente affaticamento, irrigidimento e perdita di scivolamento con tutte le conseguenze nefaste che conosciamo. Puoi fare tutto lo stretching che vuoi e tutta la tecnica (in vasca e a secco) che vuoi ma il conto arriva. Ribadisco però: parliamo di livelli altissimi.

A livelli normali, chiunque può prendere coscienza delle sue aree di miglioramento, lavorarci con impegno e arrivare a essere "acquatico".
 

Piccolo Tibet

Pedivella
17 Luglio 2010
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Giant- scott
Ti amo Zio :eek:
Dal momento che non ci dormivo di notte :mrgreen: mi è venuto in mente un esempio semplice semplice che ( forse) tutti capiranno. L'acquaticità è come la guida: tutti imparano a guidare, ovvero a compiere più azioni complesse che servono ad uno scopo ( far andare avanti la macchina): poi se ci vedi poco, hai i riflessi di un bradipo e non arrivi ai pedali perchè sei alto un metro e venti, difficilmente potrai correre in f1. Al contempo puoi avere molte più qualità di un pilota ma se nessuno ti spiega che devi accendere i motore e come funziona il resto, non riesci neanche a partire: perchè la guida, come l'acquaticità non è innata...
È abbastanza semplice? ;nonzo%
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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Ti amo Zio :eek:
Dal momento che non ci dormivo di notte :mrgreen: mi è venuto in mente un esempio semplice semplice che ( forse) tutti capiranno. L'acquaticità è come la guida: tutti imparano a guidare, ovvero a compiere più azioni complesse che servono ad uno scopo ( far andare avanti la macchina): poi se ci vedi poco, hai i riflessi di un bradipo e non arrivi ai pedali perchè sei alto un metro e venti, difficilmente potrai correre in f1. Al contempo puoi avere molte più qualità di un pilota ma se nessuno ti spiega che devi accendere i motore e come funziona il resto, non riesci neanche a partire: perchè la guida, come l'acquaticità non è innata...
È abbastanza semplice? ;nonzo%


Adesso ho capito o-o
Allora io ho un acquaticità molto buona, riesco a trattenere il fiato sul fondo per quasi 3 minuti :mrgreen:
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
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TREK DOMANE SL 6 DISC
Questa storia dell'acquaticità "innata" è un tipico luogo comune.

Ormai tutti sanno che non è così e che, con volontà e determinazione, si può imparare a "sentire" l'acqua e scivolarci dentro con crescente naturalezza e confidenza.

Ciò che è innato, ovviamente, è l'insieme di caratteristiche fisiche che portano un individuo a essere più portato di un altro verso una disciplina sportiva. Il nuoto non fa eccezione, per cui ci sarà sicuramente qualcuno più portato di un altro per nuotare, ma non c'entra niente con "l'acquaticità".

Esempio di carattersitica fisica importante per il nuoto: la mobilità articolare.

La capacità di tendini, legamenti e articolazioni di allungarsi e sciogliersi facilmente è una caratteristica prima di tutto innata. E' questione di "materia prima". Poi ovviamente si migliora con esercizi specifici, ma oltre un certo livello non ci si va. Bene, questa caratteristica, nel nuoto di altitssimo livello, può arrivare a giocare un ruolo discriminante. Le micro-rigidità innate che un soggetto si porta dietro come caratteristica "di fabbrica" (ad es. nella spalla) si traducono, dopo qualche minuto di gara, in aumento dello sforzo muscolare per tenere la medesima velocità con conseguente affaticamento, irrigidimento e perdita di scivolamento con tutte le conseguenze nefaste che conosciamo. Puoi fare tutto lo stretching che vuoi e tutta la tecnica (in vasca e a secco) che vuoi ma il conto arriva. Ribadisco però: parliamo di livelli altissimi.

A livelli normali, chiunque può prendere coscienza delle sue aree di miglioramento, lavorarci con impegno e arrivare a essere "acquatico".
visto che è arrivato un altro super esperto, tento di nuovo:
ACQUATICITA' , non c'entra niente con il saper nuotare, prescinde dalla tecnica del nuoto e' UNA CAPACITA', come quelle condizionali o coordinative, NON E' UNA TECNICA poi
che discorsi non è che prendi uno e lo butti in acqua e se non affoga è ACQUATICO.....
la discriminante è nell'essere a prorio agio (anche restando 3 min in apnea per esempio) andando sott'acqua, facendo le capriole, girandosi, NON C'ENTRA NIENTE CON LE TECNICHE DEL NUOTO, questo lo dimostra il fatto che ci sono soggetti con acquaticità altissime che però a livello prestazionale, quindi di tempi sui vari stili, vanno meno di altro che magari sonoa lti il doppio e forti il doppio, poi tutto si migliora e tutto si perfeziona, ma come chi non ha forza, resistenza e velocità non diventerà mai un granchè anche avendo una acquaticità altissima, sarà vero anche il contrario..quindi così come la forza la resistenza ecc.uno L'ACQUATICTA' intesa come CAPACITA' DI MUOVERSI IN ACQUA ce l'ha in maniera innata e poi le specializza lo stesso vale per l'acquaticità!!!poi se uno è acquatico e forte e resistente e alto 1,95 e porta il 49 ..si chiama Phelps!!
 
Ultima modifica:

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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Gessate
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advanced pro
Ciao POD.
Dai miei errori personali, credo che la prima cosa sia quella di usare la testa!

Do un senso a quello che ho scritto sopra. Il miglioramento fisico e l'adattamento è utile, ma bisogna imparare a non "combattere" con l'acqua, ma a percepire le resistenze che si fanno all'avanzamento, se la bracciata è efficace e simmetrica e così via.
Ho iniziato che giravo a 2'05"/100m, lim lima, lavorando solo su ripetute sono arrivato a 1'42 - 1'40 ritmo 800m. Di più non riuscivo.
Ho iniziato, con l'aiuto del mio allenatore che ora purtopppo mi guarda sporadicamente e vedere cosa non andava. Mi sono fatto riprendere in acqua. Da li ho visto che avevo marcatamente un recupero che mi faceva incrociare e il tronco non era dritto.

1° Step: ex sul recupero a gomito alto.
Da li ho notato, che se arrivi portare la bracciata fino in fondo (vicino all'anca) il recupero risultava molto migliore e il gomito usciva prima della mano.
2°Step: Contando le mie bracciate, prima e dopo, le ho ridotte di 4 - 5 sui 50m sul passo, portandole da 52 a 46 -48.
3° Step:
Il tricipite, non eseguendo la bracciata completa non era abiutato a lavorare come si deve, allora ho focalizzato l'attenzione al movimento e ho tolto anche l'indolenzimento.

Questo appunto sotto una supervisione saltuaria, ma che cercavo di monitorare con i video, e con la fidanzata che mi riprendeva pazientemente o-o
Tutto questo a me è servito ed è una valutazione personale. Però, allenarsi con la testa credo sia una valore assoluto.

Grazie mulo :hail:
Onestamente queste cose mele aveva gia insegnate il MITTIKO Gipsy, ma il mio scritto sopra era solo per fai ridere :mrgreen:

I consigli che mi hai dato sono molto validi, comunque per quanto mi riguarda, non cercando il massimo da me stesso, sono davvero felice di essere arrivato a girare nelle lunghe distanze sui 2'/100.

per quanto riguarda le ripetute sui 100 giro a 1'45 o-o

Non sono di certo una skeggia ma siccome non devo dimostrare nulla altri tanto mi basta, chi deve dimostrare di solito è un insicuro o-o
 

BEM1974

Apprendista Passista
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Ciao POD.
Dai miei errori personali, credo che la prima cosa sia quella di usare la testa!

Do un senso a quello che ho scritto sopra. Il miglioramento fisico e l'adattamento è utile, ma bisogna imparare a non "combattere" con l'acqua, ma a percepire le resistenze che si fanno all'avanzamento, se la bracciata è efficace e simmetrica e così via.
Ho iniziato che giravo a 2'05"/100m, lim lima, lavorando solo su ripetute sono arrivato a 1'42 - 1'40 ritmo 800m. Di più non riuscivo.
Ho iniziato, con l'aiuto del mio allenatore che ora purtopppo mi guarda sporadicamente e vedere cosa non andava. Mi sono fatto riprendere in acqua. Da li ho visto che avevo marcatamente un recupero che mi faceva incrociare e il tronco non era dritto.

1° Step: ex sul recupero a gomito alto.
Da li ho notato, che se arrivi portare la bracciata fino in fondo (vicino all'anca) il recupero risultava molto migliore e il gomito usciva prima della mano.
2°Step: Contando le mie bracciate, prima e dopo, le ho ridotte di 4 - 5 sui 50m sul passo, portandole da 52 a 46 -48.
3° Step:
Il tricipite, non eseguendo la bracciata completa non era abiutato a lavorare come si deve, allora ho focalizzato l'attenzione al movimento e ho tolto anche l'indolenzimento.

Questo appunto sotto una supervisione saltuaria, ma che cercavo di monitorare con i video, e con la fidanzata che mi riprendeva pazientemente o-o
Tutto questo a me è servito ed è una valutazione personale. Però, allenarsi con la testa credo sia una valore assoluto.
premetto che condivido il tuo pensiero, ma con un corsettino di nuoto avanzato risolvevi le tue intuizione prima e con maggior efficacia!!
 

Piccolo Tibet

Pedivella
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Giant- scott
visto che è arrivato un altro super esperto, tento di nuovo:
ACQUATICITA' , non c'entra niente con il saper nuotare, prescinde dalla tecnica del nuoto e' UNA CAPACITA', come quelle condizionali o coordinative, NON E' UNA TECNICA poi
che discorsi non è che prendi uno e lo butti in acqua e se non affoga è ACQUATICO.....
la discriminante è nell'essere a prorio agio (anche restando 3 min in apnea per esempio) andando sott'acqua, facendo le capriole, girandosi, NON C'ENTRA NIENTE CON LE TECNICHE DEL NUOTO, questo lo dimostra il fatto che ci sono soggetti con acquaticità altissime che però a livello prestazionale, quindi di tempi sui vari stili, vanno meno di altro che magari sonoa lti il doppio e forti il doppio, poi tutto si migliora e tutto si perfeziona, ma come chi non ha forza, resistenza e velocità non diventerà mai un granchè anche avendo una acquaticità altissima, sarà vero anche il contrario..quindi così come la forza la resistenza ecc.uno L'ACQUATICTA' intesa come CAPACITA' DI MUOVERSI IN ACQUA ce l'ha in maniera innata e poi le specializza lo stesso vale per l'acquaticità!!!poi se uno è acquatico e forte e resistente e alto 1,95 e porta il 49 ..si chiama Phelps!!
Evidentemente l'esempio con la guida non era così semplice... :wacko:
 

fabio1966

via col vento
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Comunque Piccolo Tibet sia nel caso del nuoto che dello sci stiamo parlando di chi non sa nuotare ne sciare per cui siamo OT. Il discorso nuoto in questa discussione si rivolge sempre a cristiani che sanno gia' nuotare e stare a galla. Il fatto che un buon allenatore non sia stato necessariamente un atleta eccelso non fa di lui una sega! Chi ha scritto questo! Essere campione italiano in una disciplina non significa a livello mondiale essere un fortissimo atleta puoi anche rientrare tra gli atleti mediocri. La verita' sono i campionati del mondo o olimpiade. Essere ad esempio medagliato agli europei poi accade che a livello mondiale il podio nemmeno lo vedi. Cio' non toglie che questi siano ottimi atleti.
L'intervento di Zjoio non e'presuntuoso e da saputello trovo invece che contenga delle verita'
Fabio
 

BEM1974

Apprendista Passista
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Evidentemente l'esempio con la guida non era così semplice... :wacko:
no, non era un granchè... mi dispiace, anche perchè chi confonde le capacità di un individuo con le tecniche o diclipline che queste ti portano a praticare con livelli più meno alti uno sport, e pretende di essere anche sarcastico..bah ..va beh ..hai ragione tu l'acquatictà non è innata!!! GIURO!!!!
 

ziojo

Apprendista Velocista
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visto che è arrivato un altro super esperto, tento di nuovo:...

Grazie per il tentativo,

ma io sono vecchio e bolso e neanche stavolta ci sono arrivato. Però tu non demordere, provaci ancora... a me piace leggere i tuoi contenuti e soprattutto la tua sintassi limpida e cristallina. Segno evidente di chiarezza di idee.

Ti ringrazio ancora per tutte le volte che vorrai aiutarmi a migliorare.

o-o
 

fabio1966

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no, non era un granchè... mi dispiace, anche perchè chi confonde le capacità di un individuo con le tecniche o diclipline che queste ti portano a praticare con livelli più meno alti uno sport, e pretende di essere anche sarcastico..bah ..va beh ..hai ragione tu l'acquatictà non è innata!!! GIURO!!!!
sia Zjoio che Piccolo Tibet sono persone competenti ed esperte. Trovando la chiave di lettura da loro puoi cogliere molto. Non hanno bisogno della mia difesa ma e' sempre corretto riconoscere i meriti e conoscenze di altri.
Fabio
 

Piccolo Tibet

Pedivella
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Grazie per il tentativo,

ma io sono vecchio e bolso e neanche stavolta ci sono arrivato. Però tu non demordere, provaci ancora... a me piace leggere i tuoi contenuti e soprattutto la tua sintassi limpida e cristallina. Segno evidente di chiarezza di idee.

Ti ringrazio ancora per tutte le volte che vorrai aiutarmi a migliorare.

o-o
Ti ho già detto che ti amo? Non vedo l'ora di rivederti! :eek:
 

BEM1974

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:rosik:k
sia Zjoio che Piccolo Tibet sono persone competenti ed esperte. Trovando la chiave di lettura da loro puoi cogliere molto. Non hanno bisogno della mia difesa ma e' sempre corretto riconoscere i meriti e conoscenze di altri.
Fabio

wow competenti ed esperte..pensa tè....e come mai tanta cultura sportiva..se posso essere indiscreto!!??
 

BEM1974

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Questa storia dell'acquaticità "innata" è un tipico luogo comune.

Ormai tutti sanno che non è così e che, con volontà e determinazione, si può imparare a "sentire" l'acqua e scivolarci dentro con crescente naturalezza e confidenza.

Ciò che è innato, ovviamente, è l'insieme di caratteristiche fisiche che portano un individuo a essere più portato di un altro verso una disciplina sportiva. Il nuoto non fa eccezione, per cui ci sarà sicuramente qualcuno più portato di un altro per nuotare, ma non c'entra niente con "l'acquaticità".

Esempio di carattersitica fisica importante per il nuoto: la mobilità articolare.

La capacità di tendini, legamenti e articolazioni di allungarsi e sciogliersi facilmente è una caratteristica prima di tutto innata. E' questione di "materia prima". Poi ovviamente si migliora con esercizi specifici, ma oltre un certo livello non ci si va. Bene, questa caratteristica, nel nuoto di altitssimo livello, può arrivare a giocare un ruolo discriminante. Le micro-rigidità innate che un soggetto si porta dietro come caratteristica "di fabbrica" (ad es. nella spalla) si traducono, dopo qualche minuto di gara, in aumento dello sforzo muscolare per tenere la medesima velocità con conseguente affaticamento, irrigidimento e perdita di scivolamento con tutte le conseguenze nefaste che conosciamo. Puoi fare tutto lo stretching che vuoi e tutta la tecnica (in vasca e a secco) che vuoi ma il conto arriva. Ribadisco però: parliamo di livelli altissimi.

A livelli normali, chiunque può prendere coscienza delle sue aree di miglioramento, lavorarci con impegno e arrivare a essere "acquatico".

Forse più o meno diciamo la stessa cosa ma uno dei problemi nel mondo dello sport è la terminologia...sono d'accordo che l'acquaticità si può migliorare e tutto il resto..ma se l'acquatictà è una capacità è innata nell'uomo, come tutte le capacità (che poi si possono migliorare ecc..)...tu dici che l'acquaticità siccome non è innata la posso acquisire tutti allo stesso modo, io invece dico che la possono sviluppare tutti e in modo diverso perchè è innata!!
Forse giungiamo allo stesso risultato ma da vie diverse?
 
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