Nuovo telaio BIXXIS

Titanio con RIM o con DISC ?


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Ciclocancello

Scalatore
16 Gennaio 2018
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Orbea Orca M35 - Olmo VeloceZeroTre - Bianchi Racing Comp

Guarda, come ho già scritto quello che trovo sia veramente un plus del disco è la precisione e facilità nel dosare la potenza in punta di dita. Lo sforzo alla leva è minimo, l'affaticamento di mani e avanbracci pressoché nullo.

Non si tratta tanto della potenza, di quella ne ho anche sulla bici rim (comunque peso 65 kg), ma proprio di come è facile e poco faticoso gestirla.
 

mauretto

teenage punk
24 Aprile 2009
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Friûl
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un onesto ferro
Per me invece disco/rim non è questione di potenza o di sforzo alla leva, ho avuto impianti rim anche più potenti di impianti a disco, e non mi sono mai spezzato le dita per frenare con i pattini...Il punto pper me è avere la stessa capacità frenante anche con pioggia e strade bagnate. In queste situazioni il disco è oggettivamente imbattibile.
 
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Ciclocancello

Scalatore
16 Gennaio 2018
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Orbea Orca M35 - Olmo VeloceZeroTre - Bianchi Racing Comp

Non ho ancora avuto modo di provare il disco sotto la pioggia, ma non ho dubbio che sia meglio, da questo punto di vista.

Comunque non è che mi spezzo le mani coi rim, semplicemente lo sforzo è maggiore e, alla lunga, lo sento.
 

Violinbici

Apprendista Scalatore
4 Luglio 2012
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Eremo XCR steel
Io con bdc disc o rim farei le stesse identiche cose. Nessun sistema mi creerebbe problemi né cambierebbe radicalmente la mia esperienza.

Invece ha cambiato molto la scoperta della gravel con la quale vado in posti nei quali non sarei mai andato e pratico un ciclismo completamente diverso... questo sì, bisognoso dei dischi
 

4x16

Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Beh certo, se cominci a fare sterrato, sassi, polvere e fango anche io sono d'accordo che i dischi sono imprescindibili, non ha caso sono mooooolti più anni che sono sulle MTB!!!
 

peppe59

Maglia Iridata
6 Luglio 2011
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roma / milano
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Bici
Moser (acciaio); Bianchi (acciaio)
Non ho ancora avuto modo di provare il disco sotto la pioggia, ma non ho dubbio che sia meglio, da questo punto di vista.
io sì: bici a noleggio, temporale forte, discesa oltre il 10% con sbalanco a lato.... sono stato molto contento di avere i dischi, poco da dire! Va però anche detto che mentre scendevamo ci ha passato uno (locale e bravo, ci abbiamo parlato al bar in fondo alla discesa) con i freni rim.
 

AlessioSR

Novellino
7 Gennaio 2024
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Colnago Master
perché “un telaio è per sempre” secondo te è una balla spaziale?chiedo per sapere, no assolutamente polemica.
Secondo me con il titanio questa definizione ci può stare eccome, considerando che in acciaio di quello buono (Colnago Master) quindi inferiori qualitativamente rispetto ad un titanio, viaggiano anche forte telai di almeno quarant’anni per le ciclostoriche più famose, che tutto sono a livello di stress meno che “passeggiate in mezzo ai paesaggi”
 
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Ammiraglia
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Mi è venuta una riflessione, di quelle che ti vengono seduto sul trono post-colazione.....ma questa discussione morirà con la consegna della bici a @mika o proseguirà fino alla fine dei tempi?! Spero che continui perché in tanti anni di forum non ho mai visto una discussione in cui si siano concentrate tutte le diatribe del ciclismo (Campagnolo vs resto del mondo; titanio vs resto del mondo; rim vs disco; frenata carbonio vs alluminio; meccanico vs elettronico; cavi esterni vs interni) discusse in maniera civile senza inalberazioni ideologiche!!! Sarà che tra metallari si è più amici che tra metallari vs carbonari ? Per rispondere all'ultimo argomento io non credo che ci sia un materiale migliore di altri per fare una bici perché ci sono talmente tanti componenti che ne influenzano la guidabilità che basta cambiarne uno per far "saltare il banco" io non ho bici in carbonio (cioè si ne ho una ma è sul rullo....) perché fin da subito sono rimasto folgorato dalla bellezza e dal fascino del metallo ma mia moglie ha 2 bici in carbonio e quando è passata dall'Olympia Speedy Plus in alluminio alla Wilier GTR e Bianchi Oltre in carbonio non tornerebbe più indietro.
 

AlessioSR

Novellino
7 Gennaio 2024
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Colnago Master
ok, il carbonio ha scarsa conducibilità termica ecc…
ma allora mi spiegate perché, almeno dal 1994 (sono un appassionato) i dischi degli impianti frenanti Brembo (che praticamente monopolizza) di tutte le ex 500GP, adesso MotoGp, sono tutti in carbonio?e li si che c’è da frenare di brutto (esempio spicciolo, 180 kg di moto col pieno, più il pilota, lanciati a 360 km/h alla fine del rettilineo del Mugello)
 

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Perché i freni delle auto da corsa non sono in carbonio puro ma sono carbo-ceramici, poi per frenare bene devono essere messi e mantenuti in temperatura, cosa che non puoi fare mentre sei in una gara di ciclismo, specialmente se in montagna....
 

Lumi

Scalatore
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Colnago V3Rs
Perché i freni delle auto da corsa non sono in carbonio puro ma sono carbo-ceramici, poi per frenare bene devono essere messi e mantenuti in temperatura, cosa che non puoi fare mentre sei in una gara di ciclismo, specialmente se in montagna....
Immagino che sebbene ci sia il carbonio (e la ceramica), la parte di resina sia completamente diversa da quella di un composito normale (ad es. Un Telaio), perche’ deve resistere ad altissime temperature. Cioe’ il carbonio dei freni non c’entra proprio nulla con quello dei telai, corretto?
 
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Esatto, devono sopportare sollecitazioni completamente diverse!
 
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Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Mia
Per quanto riguarda l'acciaio, qualunque acciaio non inox fa la ruggine, se usi ancora ancora oggi un telaio degli anni 80 significa che quel telaio non è stato usato abbastanza. Io di telai in acciaio ne ho avuti di tutti i tipi, e tutti si sono puntualmente arrugginiti (dentro ovviamente). Chiaro che quindi il tipo di utilizzo fa la differenza, un telaio in acciaio che fa 1000mila km/mese (normale utilizzo da amatore) con tutti i meteo, non dura più di 7-8 anni. Come dicevo, il grosso dell'ossidazione è all'interno, non si vede a meno di non fare sondaggi specifici.
I telai degli anni 80-90 hanno un vantaggio, si ossidano come gli altri più recenti, ma sono nettamente più spessi, il che consente di utilizzarli per più tempo.

Inox e titanio non si ossidano, quindi teoricamente il telaio dura di più, a quel punto però entrano in ballo altri particolari, tipo la verniciatura, ok non la mettiamo oppure la rifacciamo.

Infine un telaio tipicamente lo costruisci in base alla componentistica del momento, affermare che quel telaio è "per sempre" significa che lo potrai montare sempre con quei componenti, alcuni dei quali ad esempio già adesso si fa fatica a trovarli nuovi, se li devi sostituire.

Insomma, non è proprio il massimo (secondo me) pensare a una bicicletta come definitiva, è utile se lo devi dire alla moglie, questo sì, ma io di gente che un giorno della loro vita hanno comprato una bici e poi sono andati sempre con quella, non ne ho visto uno, e non sono un giovanotto.
 
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AlessioSR

Novellino
7 Gennaio 2024
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Colnago Master
Perché i freni delle auto da corsa non sono in carbonio puro ma sono carbo-ceramici, poi per frenare bene devono essere messi e mantenuti in temperatura, cosa che non puoi fare mentre sei in una gara di ciclismo, specialmente se in montagna....
tutto chiaro grazie, quello che però non capisco è che i carbo ceramici di una motogp (per non parlare di F1) sopportano sollecitazioni infinitamente superiori in fase di frenata (raggiungendo di conseguenza temperature molto più elevate) rispetto alle piste di un cerchio in carbonio dove vanno a lavorare i pattini del rim. In quest’ultimo caso però si sente parlare di deformazioni del cerchio con uso intenso tipo scendere dallo Zoncolan ecc, cosa che paradossalmente non è mai avvenuta, nemmeno in fase di prototipo, nel mondo delle moto
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Come scritto sopra si chiamano allo stesso modo (carbonio) ma non c’e’ nulla che li accomuna tranne l’utilizzo dell’elemento carbonio. Peraltro il carbonio come elemento di suo non si deforma con le alte temperature (al limite potrebbe infiammarsi in presenza di sufficiente calore e ossigeno), è la parte di resina epossidica a perdere le proprieta’ strutturali e a deformarsi. Evidentemente sui frenu carboceramici usano leganti resistenti al calore.
 

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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Ti ha già spiegato tutto @Lumi aggiungo solo che le temperature che raggiungo auto da F1, MotoGP ma anche le "normali" super car sono infinitamente minori di quelle di una bdc e anche la massa e la velocità da fermare sono infinitamente minori, se ne deduce che, a parte l'utilizzo di carbonio non accomuna nient'altro il mondo della bdc con le auto!
 
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Ciclocancello

Scalatore
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Orbea Orca M35 - Olmo VeloceZeroTre - Bianchi Racing Comp
I freni delle auto da competizione hanno utilizzi molto, ma molto diversi da quelli di una bici da corsa.

Basti pensare che se non raggiungono una temperatura minima (temperatura alla quale, con ogni probabilità, un cerchio rim in carbonio sarebbe gia fuso) la loro potenza frenante risulta ridotta.

Sono prodotti diversi per applicazioni diverse.
 

longjnes

Maglia Gialla
10 Luglio 2008
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Bici
Gianni / TCR SL
Perché sono resine diverse che devono fare funzionare solo da disco e che forniscono un ottimo attrito da caldo e peggiore da freddo. Sono ventilati internamente e più o meno sono dimensionati sul circuito per restare caldi a regime e offrire ottime prestazione di frenata da inizio a fine.
[edit] visto che ti avevano già risposto altri.
 
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Violinbici

Apprendista Scalatore
4 Luglio 2012
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Eremo XCR steel
Ricordo anch'io il passaggio dall' alluminio al carbonio. Non c'è paragone. Ovviamente nessuno tornerebbe mai indietro. Oggettivamente meglio il carbonio e di molto

Poi però c'è il metallo che offre un' esperienza diversa, né migliore né peggiore, ma sensazioni "altre" che hanno il loro perché e attirano molti, delusi principalmente dalla standardizzazione dei prodotti in carbonio. Poi una volta che si prova una bici in metallo moderno montata come si deve il piacere di guida fa il resto.

Comunque tutte queste diatribe e poi in pratica la maggior parte di noi ha almeno 2/3 bici in garage magari di materiali diversi. Il vero lusso è la poligamia che fa apparire sempre nuova la prescelta
 
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