Ti dico la verita´, non capisco quale sia il problema nel mio modo di ragionare. In ufficio io posso contagiare i miei colleghi (se sono portatore sano), e loro possono fare lo stesso, soprattuto se vengo in contatto con qualcuno che non vedo spesso.
In bici, o facendo una passeggiata da solo, no...
Sei un dipendente immagino? La differenza è nel
concetto di necessità.(discutibile per
carità ma questa è un'altra battaglia)
La formula di contagio virale è:
Numero di persone esposte ad un infetto * Probabilità di contagio= variazione di contagiati al giorno
quindi una crescita esponenziale ad oggi.
Per ridurre l'aumento di contagi bisogna:
- ridurre la probabilità di contagio o
- ridurre il numero di persone che entrano in contatto tra di loro
La prima più di tanto non si puo limitare e con questo virus è molto alta, rimane che
a livello Italia bisogna vedere/incontrare/frequentare/sfiorare meno persone possibile, non c'è altro modo, tradotto: stare a casa senza "visite" ovviamente.
Per questo motivo le cose non necessarie non le si fanno perchè, statisticamente, aumentano il numero dei contagi (anche il giro da solo, anche se non capisci il perche). quelle necessarie, per quanto anch'esse aumentino il numero dei contagi sono per definizione necessarie.
Lo scopo è diminuire il numero totale dei contagiati per far si che la curva del contagio si appiattisca.
Il lavoro al momento per la maggior parte di noi è una necessità, per cui la risposta è semplice. al lavoro sopporti il rischio e poi cerchi di minimizzarlo, non è difficile?