Report Dove sono le aziende di bici?

MBerge

Velocista
10 Luglio 2013
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Cuneo
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Bici
Corsa: Caad12 Ultegra; Fondriest MAX Carb - mtb: Giant Terrago
Discussione interessante con ampi spazi di digressione…

Personalmente, ritenendomi un ciclista vero in quanto vivo la bicicletta a 360 gradi e 365 giorni l’anno, mi trovo nel paradosso di trovarmi in un mercato che non mi “stimola”.

Mi spiego: dal punto di vista oggettivo sono giovane, sportivo, al momento senza famiglia, con una stabilità economico-lavorativa, un buon se non ottimo impiego.
Dal punto di vista soggettivo ho una passione smisurata per la bicicletta e non mi ritengo estraniato dalle mode e dal marketing: amo gli accessori alla moda, uscire il bicicletta “infighettato” anche più di quando esco con gli amici, e se avessi capacità di spesa veramente importanti non nego che probabilmente comprerei una bici ogni anno, ma al netto di quel che vorrei sono ancora ampiamente in grado di tracciare una riga del dove mi concedo di arrivare e dove no.

Detto questo mi trovo calato in un mercato che, mi pare evidente, non fa per me: nonostante le premesse con il costo della vita odierno mettere da parte due risparmi alla fine dell’anno non è semplice, figuriamoci poterci permettere a cuor leggero biciclette (ormai tutte troppo troppo uguali) che difficilmente possono costare meno di 6K, scarpe da oltre 200€ che ogni due stagioni se va bene vanno cambiate, idem per i caschi ecc.

Sinceramente mi sento un cliente perfetto in un mercato che non guarda verso di me.
Verosimilmente se esistessero più aziende come le pochissime Canyon, Rose, Van Rysel e poche altre con i pregi e difetti che hanno mi troverei molto più tentato dalla maggior offerta di mezzi a prezzi ragionevoli e, sono certo, spenderei molti più soldi per questa passione.
La realtà dei fatti però è diversa, in 10 anni ho acquistato due sole bdc di cui la prima una entry level in alluminio e successivamente una Canyon Ultimate cf con ultegra elettronico e ruote DT da 50mm (5 anni fa pagata 4K spaccati), cui ho aggiunto lo scorso anno una Basso Palta con montaggio base.
Irrazionalmente mi troverei anche nella situazione di desiderare ora di cambiare la Canyon, che ha cinque stagioni sul groppone, pur andando ancora benissimo.
Razionalmente però spendere 6/7/8K pur potendomelo permettere (cifre più alte le escludo categoricamente), per una bici che oggi mi piace ma che fra 3/4 anni sarà vecchia come tutte le altre mi sembra una follia.
Allo stesso tempo a pagare il prezzo di questo mercato è paradossalmente la stessa Canyon in quanto, pur essendomi trovato da Dio con loro, per questioni appunto irrazionali nel momento in cui mi trovassi a cambiare desidero provare qualcosa di nuovo come marchio, estetica ecc a costo di acquistare qualcosa con cui mi troverò meno bene (anche se sempre in tema di irrazionalità ed emozioni, “il nuovo è sempre meglio” cit. Barnie Stinson).

Poi quando penso a questo la mia personale conclusione è sempre una sola: non sono le aziende e gli uffici marketing che sbagliano (escludete pure di essere più intelligenti di ricerche di mercato, analisti ecc di più e più aziende), semplicemente ritengo che non siamo noi ITALIA il mercato cui le aziende, anche Italiane, hanno interesse a rivolgersi.
E tutto questo, ritengo io, non può che essere colpa del divario sempre più marcato che ci separa in ogni ambito socio-economico-politico dal resto d’Europa.

Altri punti di vista?
 

drio75

Ex Bdc, Ex Mtb, apprendista Gravel
9 Maggio 2016
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Castelvetro di Modena
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Cube - Bianchi
scusate ma i TOP di gamma sono fatti per i PRO principalmente, o per chi può permetterselo.

non avere i soldi per non permettersi un bici da 15K non deve essere motivo di astio ed invidia, è la vita, c'è chi può e chi non può (io non può).

puoi comprare bici simile al top di gamma con 1/3 dei soldi, certo poi al bar fai la figura del povery, spiacc.

Al bar già col top di gamma penultimo modello fai la figura del barbone, non se ne esce...
 
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bach7

Passista
10 Gennaio 2011
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Pinifarina
Discussione interessante con ampi spazi di digressione…

Personalmente, ritenendomi un ciclista vero in quanto vivo la bicicletta a 360 gradi e 365 giorni l’anno, mi trovo nel paradosso di trovarmi in un mercato che non mi “stimola”.

Mi spiego: dal punto di vista oggettivo sono giovane, sportivo, al momento senza famiglia, con una stabilità economico-lavorativa, un buon se non ottimo impiego.
Dal punto di vista soggettivo ho una passione smisurata per la bicicletta e non mi ritengo estraniato dalle mode e dal marketing: amo gli accessori alla moda, uscire il bicicletta “infighettato” anche più di quando esco con gli amici, e se avessi capacità di spesa veramente importanti non nego che probabilmente comprerei una bici ogni anno, ma al netto di quel che vorrei sono ancora ampiamente in grado di tracciare una riga del dove mi concedo di arrivare e dove no.

Detto questo mi trovo calato in un mercato che, mi pare evidente, non fa per me: nonostante le premesse con il costo della vita odierno mettere da parte due risparmi alla fine dell’anno non è semplice, figuriamoci poterci permettere a cuor leggero biciclette (ormai tutte troppo troppo uguali) che difficilmente possono costare meno di 6K, scarpe da oltre 200€ che ogni due stagioni se va bene vanno cambiate, idem per i caschi ecc.

Sinceramente mi sento un cliente perfetto in un mercato che non guarda verso di me.
Verosimilmente se esistessero più aziende come le pochissime Canyon, Rose, Van Rysel e poche altre con i pregi e difetti che hanno mi troverei molto più tentato dalla maggior offerta di mezzi a prezzi ragionevoli e, sono certo, spenderei molti più soldi per questa passione.
La realtà dei fatti però è diversa, in 10 anni ho acquistato due sole bdc di cui la prima una entry level in alluminio e successivamente una Canyon Ultimate cf con ultegra elettronico e ruote DT da 50mm (5 anni fa pagata 4K spaccati), cui ho aggiunto lo scorso anno una Basso Palta con montaggio base.
Irrazionalmente mi troverei anche nella situazione di desiderare ora di cambiare la Canyon, che ha cinque stagioni sul groppone, pur andando ancora benissimo.
Razionalmente però spendere 6/7/8K pur potendomelo permettere (cifre più alte le escludo categoricamente), per una bici che oggi mi piace ma che fra 3/4 anni sarà vecchia come tutte le altre mi sembra una follia.
Allo stesso tempo a pagare il prezzo di questo mercato è paradossalmente la stessa Canyon in quanto, pur essendomi trovato da Dio con loro, per questioni appunto irrazionali nel momento in cui mi trovassi a cambiare desidero provare qualcosa di nuovo come marchio, estetica ecc a costo di acquistare qualcosa con cui mi troverò meno bene (anche se sempre in tema di irrazionalità ed emozioni, “il nuovo è sempre meglio” cit. Barnie Stinson).

Poi quando penso a questo la mia personale conclusione è sempre una sola: non sono le aziende e gli uffici marketing che sbagliano (escludete pure di essere più intelligenti di ricerche di mercato, analisti ecc di più e più aziende), semplicemente ritengo che non siamo noi ITALIA il mercato cui le aziende, anche Italiane, hanno interesse a rivolgersi.
E tutto questo, ritengo io, non può che essere colpa del divario sempre più marcato che ci separa in ogni ambito socio-economico-politico dal resto d’Europa.

Altri punti di vista?
il mercato sta cambiando. il post covid ha dato un brutto schiaffo a negozianti e aziende.

giganti come sram, shimano, specy, per non parlare dei distributori, hanno accusato il colpo.

vedremo come evolverà tutto il comparto, ma la necessità di rivedere i prezzi di acquisto di entry level e medio gamma sembra sia arrivata.

il top di gamma purtroppo segue leggi diverse, e se qualcuno vuole qualcosa di più, deve mettere in conto prezzi che oggi sono altissimi, e che probabilmente continueranno anche a crescere...

di sicuro l'Italia non è un mercato di rilievo, probabilmente lo è per lo "stile" e la definizione di cosa sia alla moda.

si sa che noi italiani badiamo molto al giudizio della sosta al bar...

è un discorso che non riguarda ovviamente solo la bici, ma tocca diversi altri settori, più o meno tutti con la stessa dinamica.

riconoscersi in questa situazione dovrebbe essere naturale, visto che di fatto è stata "creata" da noi clienti.
 

marco

Diretur
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Poi quando penso a questo la mia personale conclusione è sempre una sola: non sono le aziende e gli uffici marketing che sbagliano (escludete pure di essere più intelligenti di ricerche di mercato, analisti ecc di più e più aziende),

Hai mai visto un analista nella bike industry? Ci lavoro da tanto tempo e questa figura non esiste in nessuna azienda che conosco. Fino a qualche anno fa facevano fatica a comprendere i dati di google analytics, per non parlare del mistero glorioso dei banner tracciabili.

Se ci fossero questi fantomatici analisti non avremmo un mercato del ciclo fermo da un anno e passa.
 

leandro_loi

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Al bar già col top di gamma penultimo modello fai la figura del barbone, non se ne esce...
Io sinceramente non so con chi usciate e quanta autostima abbiate, personalmente non mi sono mai potuto permettere bici di un certo valore, non solo altissimo, ma neanche alto o medio alto, e non mi sono mai sentito giudicato per la bici con la quale mi fermavo al bar.
 

marco

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A me del giudizio della sosta al bar non me ne può fregare di meno...se potessi spendere tanti soldi per le bici lo farei per la mia passione personale per l'oggetto bicicletta e per il ciclismo ,e non certo per fare vedere la bici al bar.

ma poi chi si ferma al bar in mutande di licra, anche se costano 300€?
 
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MBerge

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Hai mai visto un analista nella bike industry? Ci lavoro da tanto tempo e questa figura non esiste in nessuna azienda che conosco. Fino a qualche anno fa facevano fatica a comprendere i dati di google analytics, per non parlare del mistero glorioso dei banner tracciabili.

Se ci fossero questi fantomatici analisti non avremmo un mercato del ciclo fermo da un anno e passa.

Ciò che citi è solo una mia personale risposta, opinabile, a tutto quanto scritto da me in precedenza.

Non conosco le strutture aziendali di un numero sufficiente di aziende del settore per poter esprimere un giudizio netto come il tuo… quindi probabilmente avrai ragione tu.
Una però la conosco nella sua più profonda “intimità”, e conferma quanto asserisco: l’Italia non è un mercato sul quale il mercato della bicicletta ha possibilità di tirare fuori profitto attualmente, e pertanto strategicamente non siamo presi più di tanto in considerazione.
In parte perché la nostra capacità di spesa ci vede arretrare sempre più (quindi non sono solo le bici a costare di più, ma noi ad essere sempre più poveri), in parte perché non c’è una spinta politica verso la transizione della mobilità green nè tantomeno c’è la cultura del rispetto verso chi pratica un’attività sportiva salutare, silenziosa e rispettosa dell’ambiente come la nostra, anzi…

Al contrario all’estero l’azienda che cito sta attualmente facendo numeri decisamente importanti per un 85% del fatturato circa.
 

marco

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Ciò che citi è solo una mia personale risposta, opinabile, a tutto quanto scritto da me in precedenza.

Non conosco le strutture aziendali di un numero sufficiente di aziende del settore per poter esprimere un giudizio netto come il tuo… quindi probabilmente avrai ragione tu.
Una però la conosco nella sua più profonda “intimità”, e conferma quanto asserisco: l’Italia non è un mercato sul quale il mercato della bicicletta ha possibilità di tirare fuori profitto attualmente, e pertanto strategicamente non siamo presi più di tanto in considerazione.
In parte perché la nostra capacità di spesa ci vede arretrare sempre più (quindi non sono le bici a costare di più, ma noi ad essere sempre più poveri), in parte perché non c’è una spinta politica verso la transizione della mobilità green nè tantomeno c’è la cultura del rispetto verso chi pratica un’attività sportiva salutare, silenziosa e rispettosa dell’ambiente come la nostra, anzi…

Al contrario all’estero l’azienda che cito sta attualmente facendo numeri decisamente importanti per un 85% del fatturato circa.

sì ma manchi il punto dell'articolo. Su 20.000 ciclisti che si fanno il bike day, il 90% è italiano, e le bici qualcuno gliene vende.
 
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MBerge

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sì ma manchi il punto dell'articolo. Su 20.000 ciclisti che si fanno il bike day, il 90% è italiano, e le bici qualcuno gliene vende.

La mia era una personale opinione al titolo del thread “dove sono le aziende di bici?”…
E, parere e sensazione personale, la mia risposta è: altrove, perché semplicemente non siamo più un mercato così appetibile a 360 gradi.

Ovvio che quei 20.000 una bici ce l’anno, però sinceramente penso anche che con gli strumenti di marketing (inteso come promozione, diffusione di informazione ecc) oggi presenti mettermi o non mettermi un gazebo da qualche parte con due bici in mostra cambi proprio poco.
Fa colore, riempie l’evento, ma non sposta le vendite e per le aziende è un costo.
Io ho partecipato a numerosi eventi ciclistici negli anni, sono stato “uno di quei 20.000” con una bici sotto al sedere, ma gazebo o no in ogni caso mi sento ai margini di questo mercato pur avendo passione e caratteristiche tali da poter essere un potenziale cliente “aggredibile”.
 
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La mia era una personale opinione al titolo del thread “dove sono le aziende di bici?”…
E, parere e sensazione personale, la mia risposta è: altrove, perché semplicemente non siamo più un mercato così appetibile a 360 gradi.

Ovvio che quei 20.000 una bici ce l’anno, però sinceramente penso anche che con gli strumenti di marketing (inteso come promozione, diffusione di informazione ecc) oggi presenti mettermi o non mettermi un gazebo da qualche parte con due bici in mostra cambi proprio poco.
Fa colore, riempie l’evento, ma non sposta le vendite e per le aziende è un costo.
Io ho partecipato a numerosi eventi ciclistici negli anni, sono stato “uno di quei 20.000” con una bici sotto al sedere, ma gazebo o no in ogni caso mi sento ai margini di questo mercato pur avendo passione e caratteristiche tali da poter essere un potenziale cliente “aggredibile”.

L'Italia è uno dei mercati in cui si vendono più S-Works al mondo. E con questo vado in branda e ti lascio pensare.
 
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leandro_loi

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S-Works ce ne sono tantissime, invece di Specialized di bassa media gamma se ne vedono meno...
bici nuove in assoluto io ne vedo poche. dopo le bici che hanno segnato il cambio rim-disc, nella media vedo che chi ha preso la prima bici disc non l'ha ancora cambiata. nella media, ovvio che c'è l'amico dell'amico che cambia due bici l'anno. ma non fa media.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
29.749
21.698
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però sinceramente penso anche che con gli strumenti di marketing (inteso come promozione, diffusione di informazione ecc) oggi presenti mettermi o non mettermi un gazebo da qualche parte con due bici in mostra cambi proprio poco.
Fa colore, riempie l’evento, ma non sposta le vendite e per le aziende è un costo.
Umh.. seppur condivida in parte ciò che scrivi.. non sono per nulla d'accordo sul fatto che vedere e toccare con mano una bici non invogli all'acquisto della stessa.. in fondo fai leva sulla parte pratica emozionale, lo dimostra il fatto che parecchi ciclisti si attardano se vedono una colnago c68 attrezzata di tutto punto e bella nella colorazione o anche l'ultimo modello della Trek per dirne 2 a caso.
Quando ce l'hai per le mani e la tocchi è innegabile la sensazione di vedertici già sopra.. poi soprassiedi per mille motivi ma ripeto vedere dal vivo non è come un depliant o una foto sul cell o pc.
 
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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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il mercato sta cambiando. il post covid ha dato un brutto schiaffo a negozianti e aziende.
Il Post Covid nel settore Covid.
Ha semplicemente creato una bolla ( che per il 90% delle aziende si dimostra deleteria)
E sopra tutto esposto un fianco sempre scoperto nel mondo che riguarda lo sport Outdoor. Cioè il Forecast previsionale delle vendite
In parte anche dovuto alla rete vendita ( devi per forza far fare magazzino o devi fartelo, cioè avere liquidità..)
Infatti nel settore calzatura sportiva, alcuni lo chiamano effetto Nike.. E' successo 20 anni fa.

Non è che nelle Aziende ci siano solo persone con anello al naso e sveglia al collo che ti dicono " Se ga fato sempre così e ti no te capisi on caxxo" O meglio magari ci sono dei residuali..

Infatti la richiesta Software che portino a questa è molto forte. In parte me ne occupo..
Non sono temi facili da affrontare, si tratta reperire in modo utile i dati ( spesso la cosa piu' difficile)
Mancano spesso anche le figure professionali che si occupino di questo. Gli algoritimi per calcolare la produzione poi non sono banali da concepire.. Qualcuno sta sperimentando la IA, vedremo.
Spesso fino ad ora è stato venduto ciarpane ( fogli exxel da valore di svariati telai Pipparello :== ) che alla fine non producono altro che disastri..
Altro settore molto sensibile a questi temi è la Deportistica di Lusso.. Li credo vadano ancora di esoterismo... per la maggioranza delle previsioni.

Si insomma la semplificazione non credo serva a capire il fenomeno.
 
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MBerge

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Umh.. seppur condivida in parte ciò che scrivi.. non sono per nulla d'accordo sul fatto che vedere e toccare con mano una bici non invogli all'acquisto della stessa.. in fondo fai leva sulla parte pratica emozionale, lo dimostra il fatto che parecchi ciclisti si attardano se vedono una colnago c68 attrezzata di tutto punto e bella nella colorazione o anche l'ultimo modello della Trek per dirne 2 a caso.
Quando ce l'hai per le mani e la tocchi è innegabile la sensazione di vedertici già sopra.. poi soprassiedi per mille motivi ma ripeto vedere dal vivo non è come un depliant o una foto sul cell o pc.

Concordo con te che vedere e toccare con mano è tutt’altra storia… però c’è contesto e contesto: ad esempio un conto per me è partecipare a fiere di settore ecc, dove gli appassionati vanno e fantasticano spesso facendosi venire “strane idee”.
In un contesto di bike day o granfondo però mi è capitato di passare a dare un’occhiata distratta a quanto esposto, che, per quanto incredibilmente bello, tendenzialmente resta un oggetto del desiderio irrealizzabile per tutto quanto precedentemente scritto.

Poi, come dice il diretur, se è vero che l’Italia è il paese con il maggior numero di s-works pro capite allora sarò io una mosca bianca, ma ciò non cambia il mio stato d’animo nei confronti del mercato della bicicletta attuale e presumo che sia condiviso anche da altri. ;-)
 
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golias

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In un contesto di bike day o granfondo però mi è capitato di passare a dare un’occhiata distratta a quanto esposto
Eppure quei pochi negozi con bici e abbigliamento parevano presi d'assalto.. pur foss'anche per curiosare, ma sai com'è.. spesso guardi poi elabori, in pratica cmq è una vetrina non indifferente vedendo i numeri.
 
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patrick89

Pedivella
18 Giugno 2017
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Scott Addict Rc15
Lavoro in altro settore, quello finanziario, e tutto questo calo del potere d'acquisto non si vede, spesso ci si dimentica che siamo un paese in cui la ricchezza non è determinata dai redditi. E infatti di bici top in giro se ne vedono parecchie nonostante tutto.
 

j-axl

Squattarone
29 Maggio 2013
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ce l'ho
Secondo me, e forse sbaglierò perché non conosco il settore, sono le persone all'interno delle aziende che sono cambiate, meno passione, più numeri e gente che viene da qualsiasi settore o direttamente da una bella università di scienze politiche/economia e commercio/marketing e magari non sa nemmeno come è fatta na bici, poi ci sono aziende "vere" ed importatori/rivenditori/ecc....e cambia il mondo per le possibilità di spesa/gestione.
Quello a cui si fa riferimento qua è il settore governato dalla passione, quello della mobilità green è un altro settore proprio, su cui l'azienda deve fare leva in modo diverso, magari per fidelizzarlo e/o accompagnarlo ad esserlo a 360°.
 

marco

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Non sono temi facili da affrontare, si tratta reperire in modo utile i dati ( spesso la cosa piu' difficile)
Mancano spesso anche le figure professionali che si occupino di questo. Gli algoritimi per calcolare la produzione poi non sono banali da concepire.. Qualcuno sta sperimentando la IA, vedremo.

L'altra settimana è venuto a farci visita il CEO di una nota azienda di motori elettrici e parlavamo proprio del problema delle previsioni, dovuto sostanzialmente alla difficoltà di reperire i dati presso i negozi. Questi sono in gran parte gestiti "di polso", cioé si va dove tira il vento senza un piano vero e proprio. È anche il motivo che ha condotto all'attuale crisi di mercato: il consumatore non trovava la bici, durante il covid, e faceva lo stesso ordine presso diversi negozi. Le aziende, in fibrillazione per il periodo d'oro, hanno creduto a quei numeri e hanno ordinato l'impossibile ai produttori.
Ovviamente ci sono state dei produttori che hanno tenuto i piedi per terra, Shimano in primis, ignorando le richieste dei loro clienti (i marchi) di aumentare la produzione con nuovi stabilimenti. Ciò non toglie che anche i loro magazzini siano pieni e il fatturato decisamente in calo.

Lavoro in altro settore, quello finanziario, e tutto questo calo del potere d'acquisto non si vede, spesso ci si dimentica che siamo un paese in cui la ricchezza non è determinata dai redditi. E infatti di bici top in giro se ne vedono parecchie nonostante tutto.

In Italia ci sono due fattori enormi che tengono ancora a galla il Paese:
1. il nero
2. la ricchezza ereditata, sotto forma di liquidità ma soprattutto di patrimonio inteso come immobili, attività, ecc.

Bruciata la 2., anche la 1. andrà calando. Al momento credo si stia bruciando in gran parte la 2.

Secondo me, e forse sbaglierò perché non conosco il settore, sono le persone all'interno delle aziende che sono cambiate, meno passione, più numeri e gente che viene da qualsiasi settore o direttamente da una bella università di scienze politiche/economia e commercio/marketing e magari non sa nemmeno come è fatta na bici, poi ci sono aziende "vere" ed importatori/rivenditori/ecc....e cambia il mondo per le possibilità di spesa/gestione.
Quello a cui si fa riferimento qua è il settore governato dalla passione, quello della mobilità green è un altro settore proprio, su cui l'azienda deve fare leva in modo diverso, magari per fidelizzarlo e/o accompagnarlo ad esserlo a 360°.

La passione non basta se hai un'attività professionale, anzi è la cosa più deleteria perché ti trovi gente che non capisce niente di previsioni e piani, vedere quello che ho scritto ad inizio post.
 

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