il livello è indubbiamente basso, ma siamo su un forum di ciclismo su strada, non sul forum di davos...I fatti sono che prima c’era solo Campagnolo, ora Campagnolo ha una quota di mercato minima rispetto ai concorrenti. Qualunque manager presenti un piano che preveda questo obiettivo verrebbe licenziato immediatamente, poi se volete arrampicarvi sugli specchi e dire che è un bene ed è tutto voluto fate pure, ma la discussione su questo piano è a un livello troppo basso per quanto mi riguarda.
detto questo, il manager, qualsiasi manager, ha un solo compito : realizzare le aspettative della proprietà.
in campy proprietà e management coincidono.
è proprio questo il punto. è il tipico caso di studio di evoluzione di una comune piccola media impresa italiana.
per questo vengono meno i presupposti di giudizio sugli obiettivi.
semplicemente perché noi non li conosciamo.
poi possiamo discutere se campy avrebbe potuto competere comunque con giganti come shimano e sram
shimano non era certamente una piccola azienda quando ha deciso di entrare nel mercato.
e quando arrivano i giganti o diventi grande quanto loro o ti ritagli la tua nicchia.
in campy hanno deciso, come tantissime aziende, di mollare l'oem, e puntare sul segmento più alto.
non senza fare un tentativo forse dell'ultimo momento...
i segnali sono stati ovviamente deludenti e quindi le scelte forse erano già obbligate.
perché diciamocelo tutta: avere un marchio come campagnolo che produce i suoi gruppi in giro per il mondo e che fa numeri con i gruppi da mtb da supermercato non è in linea con la sua storia...
eppure shimano è un gigante perché è partita con le ruote libere di bici da passeggio per poi imporsi nel mondo con gruppi e freni per bici da supermercato...
campy molto probabilmente non se lo poteva permettere né economicamente né come immagine