Seguire il ciclismo giovanile è un'ottima cosa per capire come si evolverà il movimento negli anni a venire.
Ad esempio, cito un po' di nomi di ragazzi che sono saliti sul podio del Tour de l'Avenir negli ultimi dieci anni: Chaves, Cattaneo, Barguil, A. Yates, M. A. Lopez, Haig, Gaudu, Bernal, Pogacar, Arensman, Mader, Foss, Aleotti, Johannessen.
Idem per il Giro U23, da quando è ripreso nel 2017: Sivakov, L. Hamilton, Hindley, Vlasov, Almeida, R. Stannard, Pidcock, Ayuso, ed ancora Johannessen (solo il podio del 2019, con tre colombiani di cui si sono perse le tracce, non è stato degno di nota).
Idem se guardiamo il podio dei mondiali U23, dal 2010 troviamo Matthews, Degenkolb, Phinney, Demare, Lucenko, Coquard, Mohoric, C. Ewan, Ackermann, Kamna, Cosnefroy, Hirschi, Bissegger, Pidcock, Girmay (a proposito di quest'ultimo, se non l'avete fatto andate a vedere la volata spettacolare che fece a Lovanio... io la vidi in diretta e pensai subito che era uno che avrebbe vinto qualcosa di importante).
Tra i nomi di quelli saliti sul podio ci sono anche diversi italiani: S. Consonni, Mareczko, Battistella, Baroncini, Colleoni, Cattaneo, Ravasi, Aleotti, Zana, però chissà perché nessuno di loro ha avuto finora la crescita tra gli
elite che hanno avuto altri... boh!